Cesare Battisti sta per tornare in Italia. Dopo anni di inseguimenti, soprattutto della politica nazionale nei confronti di quella brasiliana, l’ex leader dei Proletari Armati per il Comunismo condannato in contumacia nel nostro Paese per quattro omicidi (due dei quali a Milano) è stato catturato in Bolivia a Santa Cruz de la Sierra. Barba lunga, trasandato, era scappato dal Brasile che lo ha accolto e “protetto” per anni dopo la fuga dalla Francia (dove per diverso tempo aveva goduto della medesima protezione) in seguito all’elezione di Bolsonaro, leader della destra verdeoro che aveva annunciato di volerlo consegnare alle autorità italiane.
Come detto, fra i delitti per i quali dovrà scontare la pena dell’ergastolo una volta tornato nel nostro Paese (nella notte italiana era già in volo verso l’Europa) ce ne sono due che riguardano la città di Milano. Il primo è del 16 febbraio 1979 ed è l’omicidio di Pierluigi Torregiani, gioielliere che nei giorni precedenti aveva sparato a un rapinatore, uccidendolo, e per questo era stato “condannato” dai Pac. Battisti è stato condannato come mandante e ideatore. Il 19 aprile 1978 muore invece Andrea Campagna, agente della Digos di Milano che aveva indagato proprio sul caso Torregiani. In questo caso, secondo la verità processuale, lo stesso Battisti sarebbe stato l’esecutore materiale del delitto.