Addio all’artista Turi Simeti

Si è spento all’ospedale Fatebenefratelli, per le complicanze del covid, l’artista siciliano, naturalizzato milanese Turi Simeti. Aveva 92 anni.

Artista, pittore e scultore, era nato al Alcamo, nel lembo occidentale della Sicilia e aveva studiato Legge a Palermo.
Nel 1958 si era trasferito a Roma e lì aveva scoperto la passione per l’arte visitando una retrospettiva di Alberto Burri del quale diceva: “Burri mi ha fatto vedere i suoi quadri e sono rimasto a bocca aperta”.
In questo stesso periodo, scopre la forma dell’ovale che diventerà la sua cifra stilistica sia nella ricerca del colore, sempre monocromatico, sia nella ricerca delle forme conosciute da destrutturare.

foto artwort.com

A Roma incontra anche l’artista milanese Nanda Vigo che lo invita a partecipare all’esposizione Zero Avantgarde, che annovera artisti del calibro di Piero Manzoni, Hans Haacke, Dadamaino, Yayoi Kusama, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani.
È il 1965 ed è anche l’anno in cui Simeti si trasferisce a Milano.

Da allora, ha esposto, vissuto e viaggiato in tutto il mondo, soprattutto a New York dove ha trascorso lunghi periodi.
Il suo cuore, però, è sempre rimasto in Sicilia, motivo per cui negli anni ’80, dopo il terremoto di Gibellina, nel trapanese, ha donato una sua opera come invito alla rinascita della città.

Nel 2016 è stato pubblicato il catalogo generale, in due tomi, che scheda oltre 1.800 opere su tela datate dal 1960 in poi e racconta l’attività dell’artista con mostre, progetti, personali e collettive in tutto il mondo.
La pubblicazione è a cura dell’Archivio Turi Simeti di via Comelico, Milano curato da sua figlia Martina.

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