Per il concerto di Taylor Swift in programma sabato e domenica a Milano si sta assistendo a un autentico mercato nero del biglietto con prezzi da capogiro
Prezzi più che raddoppiati in nemmeno una settimana. Sta diventando un caso il doppio concerto di Taylor Swift in programma allo stadio di San Siro tra sabato e domenica per quella che sarà l’unica sosta italiana dell’immenso Era’s Tour, lo show musicale di maggior successo di tutti i tempi.
Se intorno allo stadio di San Siro per quello che sarà l’evento destinato a chiudere la stagione dei concerti nella scala del calcio milanese c’è già fermento, con gruppi di fan della cantante che si danno appuntamento giorno dopo giorno in una sorta di lista d’attesa per accaparrarsi i posti migliori, c’è da registrare una folle corsa al biglietto da parte di chi un posto al concerto non ce l’ha ancora.
Taylor Swift, biglietti esauriti da mesi
Per quello che viene ritenuto il più grande concerto della stagione, forse di sempre mai venuto a Milano – nemmeno per i Coldplay lo scorso anno si è assistito a scene del genere – bisogna parlare chiaramente di biglietti esauriti. Per la verità da come si sono volatilizzati in pochi minuti subito dopo essere stati posti in vendita all’annuncio ufficiale del tour sembra quasi che i biglietti a disposizione del pubblico non ci siano mai stati.
Due date, poco meno di 140mila biglietti venduti in un allestimento scenico imponente: tonnellate e tonnellate di materiale stanno arrivando a San Siro e che a poco a poco verranno montate creando il palco più grande mai visto allo stadio milanese, più imponente persino di quello del Tour 360 degli U2, superiore solo in altezza ma non in metratura e nemmeno in estensione. Quanto ai posti a disposizione…
Il secondary ticketing
Se le persone che hanno conquistato un biglietto regolarmente, senza ricorrere al cosiddetto secondary ticketing stanno diventando non solo la minoranza ma una minima parte degli interessati, va registrata un’assurda corsa al biglietto da parte dei fan pronti a qualsiasi follia pur di non restare fuori dallo stadio.
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Chi non potrà andare allo stadio, suo malgrado, sta vendendo su FanSale, l’unica piattaforma apparentemente autorizzata. Ma i biglietti che sono passati di qui sono stati pochissimi: e sono scomparsi in un lampo, forse accaparrati da altri bagarini tecnologici equipaggiti con un bot.
D’altronde i biglietti del secondary ticketing in Italia sono di fatto illegali. Di più: i siti che vendono a prezzi al rialzo sono oscurati e non raggiungibili da chi abbia un IP residente nel nostro paese. Ma basta un semplicissimo escamotage tecnico. Una VPN, se ne trovano gratuitamente ovunque on line. E il nostro IP da italiano diventa straniero e si può accedere a diversi siti che in questi ultimi giorni vendono a peso d’oro i biglietti del concerto dell’anno.
Attenzione ai falsi
Nemmeno pochi biglietti per la verità. Alcuni siti, dei quali per ovvi motivi non facciamo nomi, presentano offerte ampie anche per tutti i settori: persino per il front pit laterale alla lunghissima passerella che taglia il parterre. Alcune offerte sono talmente straordinarie che non c’è da crederci: biglietti di parterre a 350 franchi svizzeri, altri a 380 euro. Da non crederci. E infatti è meglio non crederci. Sono biglietti che quasi sempre si rivelano falsi. Si arriva al concerto e non trattandosi di biglietto originale venduto dai distributori autorizzati, il QR code non viene riconosciuto. O risulta gà utilizzato: e si resta fuori.
O bagarini contano sul fatto che le persone truffate non chiederanno rimborsi. E a volte gli va bene.
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Solo alcuni biglietti sembrano veri: e infatti sono venduti a prezzi assurdi. Per due biglietti in settori diversi si arriva a 13mila euro. Un biglietto dietro al palco costa oltre 5mila euro. Di qui una denuncia presentata con ampia documentazione a riguardo da parte del Codacons che ha annunciato un esposto sia alla commissione Antitrust che alla Procura di Milano.
La denuncia del Codacons
“Per la data del 14 luglio – spiega il Codacons – un sito vende una coppia di biglietti (non acquistabili separatamente) alla cifra di 13.334 euro. Un’altra piattaforma, per il concerto del 13 luglio, arriva a chiedere 4.677 euro a singolo biglietto”.
A vendere a prezzi esorbitanti non ci sono solo siti – non autorizzati – di secondary ticketing. Ma anche privati: che hanno postato offerte su Ebay, Facebook. Alcuni utilizzano gruppi telegram o whatsapp. C’è anche chi pretende di essere pagato in bitcoin: “Ancora una volta assistiamo a una ignobile speculazione che sfrutta la forte domanda di biglietti per i concerti dell’artista americana per realizzare un illegittimo arricchimento – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – per questo presenteremo un esposto ad Antitrust e Procura chiedendo non solo di indagare i responsabili per il possibile reato di aggiotaggio, ma anche di sequestrare e oscurare le pagine web dove vengono venduti biglietti a prezzi fuori mercato”.
Cosa che per la verità in Italia si fa già da anni. Con scarsi risultati.
Fan in ebollizione
In tutto questo è iniziato il percorso di avvicinamento al grande evento con piccoli gruppi di fan dell’artista che ogni giorno, ha orari prefissati, fanno capolino appena fuori dalla fermata della metropolitana M5 di San Siro.
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Rispettando quelle che sono state le indicazioni di questa esperienza l’ha già vissuta, negli Stati Uniti e in Sud America anche in quasi tutte le più grandi città europee a cominciare da Londra e Parigi, i fan di Taylor Swift si sono organizzati in gruppi che cercano di distribuire l’ingresso allo stadio di San Siro in modo omogeneo: “Seguendo le semplici regole di rispetto reciproco e buon senso” è scritto nelle note di chi ha cominciato a mettersi in fila, e lo fa tutti i giorni – quanto meno virtualmente – a poca distanza dal gate dello stadio che si aprirà soltanto sabato 13 nel primo pomeriggio.
In coda virtuale con Taylor Swift
Il meccanismo sembra semplice, in realtà considerando la massiccia affluenza di pubblico non lo è per nulla. Chi non avrà un posto a sedere all’interno dello stadio ed entrerà con un posto unico di ingresso nei due pit laterali o in quello frontale davanti alla passerella può mettersi in coda venendo ogni giorno a uno dei tre appuntamenti prefissati fuori dallo stadio confermando la sua presenza su un canale telegram allestito per l’occasione.
In questi ultimi giorni fuori da San Siro i gruppetti che vivono in funzione di questo appuntamento sono sempre più numerosi e folti. Ci si scambia il numero di telefono, qualche braccialetto dell’amicizia per darsi appuntamento a sabato o domenica. C’è persino qualche fortunato che ha speso ogni risparmio e tutti i soldi delle vacanze per essere presente in entrambe le date.
Va detto che queste regole non sono state imposte nell’organizzazione dei due concerti né, tantomeno, dall’artista.
Gli Swifties si sono messi d’accordo in modo assolutamente autonomo. Non lontano dagli ingressi dei tre pit del parterre di San Siro sono comparsi anche alcuni volantini: gli appuntamenti da qui a sabato sono quotidiani e tre volte al giorno per consentire a tutti, lavoro permettendo, di essere presente. Ci si incontra alle 12 alle 16 e alle 21.
Sono molti i fan residenti fuori Regione che sono già arrivati in città dormendo in condizioni un po’ fortunose da amici e parenti.
Follie per Taylor Swift
Quelle viste a Milano, tuttavia, sono scene non molto differenti da quelle riscontrate in ogni tappa dell’Era’s Tour, in una sorta di delirio di massa collettivo che non trova riscontri nell’era moderna.
Corsa e biglietti a parte, con picchi di traffico mai visti prima e milioni di utenti che si sono trovati in fila virtualmente per ore nella speranza di ottenere un biglietto che non hanno nemmeno potuto accarezzare, il sistema di prevendita ha evidenziato una volta di più i limiti di un sistema sovraccarico tra crash, server inavvicinabili, errori di connessione e lunghe attese destinate a concludersi con un nulla di fatto.
Inevitabile, a questo punto, il ricorso ai bagarini che si sono letteralmente scatenati online e non. Perché intorno allo stadio di San Siro, lontani da occhi indiscreti e soprattutto dalla guardia di finanza, ci sono anche loro. Girano in bicicletta avanti e indietro tra i gate e i parcheggi: anche se in questo momento la loro speranza è quella di recuperare altri biglietti invenduti da vendere a peso d’oro anche poche ore prima dello show.
Proteste e inchieste
La protesta del Codacons arriva molto tardi. Sicuramente dopo quella dei fan che hanno espresso il loro disappunto attraverso i social media con numerose petizioni online, chiedendo maggiore controllo e trasparenza nella vendita dei biglietti. Si tratta di qualcosa di già visto un po’ in tutto il mondo. Anche perché dietro il fenomeno del secondary ticketing sembrano esserci organizzazioni di provenienza poco chiara in grado di accaparrarsi numeri ingenti di biglietti grazie ai bot via vere e proprie piattaforme digitali.
Le proteste sono arrivate anche da parte degli artisti, tra le quali la stessa Taylor Swift. Che tuttavia non poteva certo bloccare un’industria come la sua che garantisce lavoro a centinaia di persone e smuove milioni e milioni di euro a ogni data. L’Era’s Tour si avvia a essere il concerto di maggior successo di sempre con introiti che l’anno prossimo, per il terzo segmento, dovrebbero superare i tre miliardi di dollari superando di tre volte il primato precedente.