Ci sono delle cattive abitudini che incoraggiano i malviventi ad entrare in casa e rubare tutto. Sono 5: eccole tutte.
I ladri agiscono quando in casa non c’è nessuno. Magari già da giorni studiano i movimenti di chi abita la casa, le loro abitudini e la fascia oraria in cui non ci sono. Oppure, riescono a dedurre che in casa non c’è nessuno (anche per un periodo lungo, ad esempio le vacanze) grazie ad alcune cattive abitudini che li incoraggiano a mettersi in azione.
Ecco perché è importante non fare capire ai malviventi che la casa è vuota. Il professionista della sicurezza e dell’intelligence K. Campbell, direttore della Blue Glacier Security & Intelligence LLC, ha affermato che i ladri, oltre che i sistemi di allarme, i cosiddetti segnali di sicurezza, cercano anche dei segni di occupazione ovvero tutto ciò che fa capire se in casa c’è qualcuno o meno.
Le 5 cattive abitudini che “invitano” i malviventi ad entrare in casa e agire indisturbati
Per prima cosa, quando si è in casa, di solito si accendono e spengono le luci di notte. Se però la casa resta buia tutta la notte, questo è un segnale per i ladri che non vi è nessuno dentro. Per evitare ciò si potrebbero impostare dei timer per le luci così da poter lasciare accesa qualche luce anche quando in casa non c’è nessuno. Rob Gabriele, caporedattore ed esperto di sicurezza domestica presso SafeHome.org consiglia di usare le luci intelligenti che si possono controllare da remoto. Per far sembrare tutto più reale si può usare anche un simulatore di luci TV per far sembrare che qualcuno stia guardando la TV.
I ladri studiano la situazione per un po’, prendono il bersaglio e capiscono quali sono i segnali di sicurezza e di occupazione della casa e dei proprietari, analizzando le loro abitudini: se si è soliti parcheggiare l’auto nel vialetto e una notte questo non succede, allora il malvivente potrebbe supporre che in casa non c’è nessuno. Per evitare questo, è meglio se di tanto in tanto l’auto viene spostata, così da non creare un’abitudine riconoscibile. Un altro segnale che fa capire che in casa non c’è nessuno è la cassetta della posta piena di corrispondenza e pacchi che non viene svuotata per giorni.
La soluzione è quella di far ritirare la posta a qualcuno durante la propria assenza. Ancora, un prato di solito curato che però diventa trasandato durante il periodo di assenza, è un chiaro segnale che non c’è nessuno in casa ad occuparsene. Assumere un manutentore del prato è una soluzione ottimale. Infine, a seconda di dove si vive, se si è assenti nei mesi invernali, una tempesta di neve può segnalare che non si è in casa se il vialetto non è stato spalato dalla neve. Come per la cura del prato, anche in questo caso è importante che qualcuno si occupi di spalare la neve e che ci siano delle impronte (testimonianza che in casa c’è qualcuno), vicino la porta di ingresso.