Nuove minacce dall’Intelligenza Artificiale: uno studio svela come possono rubare le password in pochi secondi

L’Intelligenza Artificiale è sicuramente utile per tanti scopi ma c’è una minaccia che la riguarda e ha a che fare con la nostra privacy.

L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia molto in voga negli ultimi tempi. Permette di simulare l’intelligenza umana grazie alla creazione e all’applicazione di algoritmi integrati in un ambiente di calcolo dinamico. In questo modo delle macchine, o meglio dei computer, saranno in grado di pensare e agire come gli esseri umani. Le potenzialità di questa tecnologia sono tantissime e si stanno testando tutte quante ma, il contro è che ha anche dei limiti e, soprattutto, nasconde dei pericoli. 

Intelligenza Artificiale: potenzialità e rischi
L’Intelligenza Artificiale nasconde un pericolo per tutti gli utenti – milanocityrumors.it

Sebbene gli scopi dell’Intelligenza Artificiale siano ambiziosi, tendenzialmente positivi e rappresentino il futuro, sono state avanzate già molte perplessità riguardo all’invasione della privacy e della sicurezza dei dati degli utenti. A tal proposito, uno studio molto recente ha svelato come questa tecnologia sia in grado di “rubare” le password agli utenti in pochi secondi. Questo è molto pericoloso se si pensa che le password proteggono i dati sensibili di tutti (dai social e le chat, alle applicazioni utilizzate, passando per i dati di carte di credito e così via).

Lo studio che svela come l’Intelligenza Artificiale può rubare le password in pochi secondi

L’Intelligenza Artificiale sarebbe dunque in grado di rubare le password di qualcuno: questo è quanto svelato qualche giorno fa dai ricercatori delle università di Durham, Surrey e Londra. Questi hanno sviluppato un’intelligenza artificiale che, dai suoni emessi dalla digitazione sulla tastiera di un computer, riesce a decifrare con successo le password.

Intelligenza Artificiale: lo studio su come rubano le password agli utenti
L’Intelligenza Artificiale è in grado di rubare una password in pochi secondi – milanocityrumors.it

Lo studio è stato condotto in questo modo: i ricercatori hanno utilizzato un MacBook e un iPhone, posizionati a soli 17 centimetri di distanza. Per ridurre le interferenze del rumore, hanno posizionato un panno in microfibra al di sotto dello smartphone. L’Intelligenza Artificiale ha analizzato il suono registrato dall’iPhone mentre una persona stava digitando sulla tastiera del portatile.

In questo modo l’Intelligenza Artificiale è riuscita a decifrare la password. Da una parte ciò è strabiliante ma dall’altra è preoccupante se si tiene conto che questo processo è affidabile al 95%. I ricercatori avevano abituato l’Intelligenza Artificiale ai disturbi del suono coprendo l’intera tastiera e la tecnologia è diventata sempre più capace e in grado di riconoscere la password senza quasi fare errori.

Già normale era importante proteggere le password ma a questo punto, diventa ancora più cruciale. Ecco come proteggersi:

  • creare password complesse e combinando lettere (maiuscole e minuscole), numeri e caratteri speciali
  • evitare di usare parole del dizionario o sequenze ovvie
  • scegliere frasi lunghe e memorabili 
  • cambiare la password da sito a sito senza scegliere sempre la stessa.

Importante è anche utilizzare un gestore di password per archiviare in modo sicuro le password, senza doverle così ricordare o appuntare altrove. In più, è preferibile aggiungere un mezzo di autenticazione secondario (ad esempio ricevere un SMS). Quando ci si registra in qualche sito, evitare di usare informazioni personali proprie o dei familiari (nome, data di nascita), o ancora di rispondere alle domande più semplici come il nome del proprio animale domestico. Scegliere domande e risposte personalizzate.

Infine, fare attenzione alle e-mail o ai link che richiedono i dati di accesso perché si tratta quasi sicuramente di attacchi di phishing; cambiare le password regolarmente e utilizzare un antivirus. Anche un Sistema Operativo sempre aggiornato riduce al minimo le compromissioni. Con questo modus operandi, si proteggerà la propria privacy anche dall’Intelligenza Artificiale. 

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