Tanti tendono a usare il dolcificante al posto dello zucchero pensando che faccia meno male. La realtà è però completamente opposta.
Assumere troppi zuccheri non fa bene, su questo non ci sono molti dubbi, ed è un principio che dovrebbero tenere presenti tutti, non solo le persone che sono affette da diabete, chiamate ad agire in questo modo in maniera inevitabile. Non seguire questa raccomandazione può comportare danni da non sottovalutare anche a livello estetico: una quantità eccessiva, infati, ha come conseguenza un effetto chiamato glicazione, che finisce per danneggiare le cellule e facilitare la formazione di rughe, oltre a generare brufoli e pelle spenta.
Non solo, diventa anche più facile la possibilità di andare incontro a sbalzi d’umore, cosa di cui si accorgerà chi è vicino a te. Alcuni provano così a ottemperare a questo problema preferendo il dolcificante rispetto allo zucchero, ma si tratta di una scelta assolutamente sbagliata.
Pensare di prendere una bevanda come thè o caffè senza zucchero è per molti praticamente impossibile, proprio per questo ben sapendo quanto una quantità eccessiva ogni giorno non faccia bene c’è chi pensa di sostituire utilizzando il dolcificante. Anzi, c’è chi ha iniziato ad adottare questa abitudine anche quando si è trattato di addolcire alcuni cibi, con la convinzione di influire relativamente sull’apporto calorico o sui livelli di zucchero giornaliero presenti nel sangue.
Si tratta di un modo di agire davvero diffuso, ma che dovremmo arrivare a debellare del tutto. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sottolinea quanto questo utilizzo possa essere collegato all’insorgenza di tumori, malattie cardiovascolari e diabete, oltre ovviamente all’auento di peso.
Lo zucchero non dovrebbe essere superiore del 5% alle calorie giornaliere, la metà per i bambini, questo significa 5 cucchiaini al giorno per gli adulti e due per i bambini. A conferare questa teoria è uno studio firmato dal neuro endocrinologo Robert Lustig, pubblicato anche su Focus: “I miei primi studi sono del 2014, ma si era detto non fossero validi perché erano stati eseguiti solo sui topi”.
Oggi le confermme sono arrivate dai ricercatori del Weizmann Institute of Science di Israele, che hanno invece coinvolto un gruppo di esseri umani: “I dolcificanti alterano il microbiota intestinale influendo negativamente sulla tolleranza al glucosi”. Non a caso, è stata registrata una maggiore quantità di batteri intestinali in chi ha usato il dolcificante rispetto a chi lo ha evitato.
È un errore però pensare che lo zucchero che ingeriamo sia solo quello che mettiamo personalmente nelle bevande o solo in parte nei cibi. Esserne coscienti è importante in modo tale da regolare il proprio comportamento di conseguenza.
A sottolineare è la dottoressa Chiara Manzi, nutrizionista e ideatrice di Cucina Evolution: “Per poterci permettere di mangiare dolci saltuariamente dobbiamo escludere gli alimenti in cui lo zucchero viene aggiunto – sono state le sue parole riportate da ‘Io Donna’ -. Chi prende due o tre caffè ha infatti quasi raggiunto la dose giornaliera. Anche nello yogurt magro può esserci lo zucchero aggiunto. Lo zucchero può nascondersi anche in alimenti insospettabili, quali i succhi di frutta”.
Al momento l’unico dolcificante naturale che non apporta calorie e che non aumenta la glicemia è l’eritrolo. Finora non sono stati segnalati rischi per la salute dal suo utilizzo. Mischiarlo con lo zucchero può essere la soluzione.