Fenomeno collezionismo sempre più fuori controllo, in senso buono, si capisce. Milioni di nuovi appassionati ogni anno.
Quello che sta succedendo al contesto collezionistico ha davvero dell’incredibile. Situazioni spesso davvero surreali che hanno come protagonisti assoluti esemplari che nella maggior parte dei casi i non esperti nemmeno considererebbero. Questo è il grandissimo errore. Oggi, il mondo del collezionismo conta sempre nuovi appassionati, nuovi fedeli insomma, capaci di sognare giorno dopo giorno quello che considerano l’affare della vita.
Quello che non si conosce delle vecchie monete è il reale impatto che queste potrebbero avere sullo stesso mercato. Oggi più che mai alcune regole sono cambiate, arrivare a specifici esemplari, acquistarli, venderli, è diventato davvero tanto facile, forse addirittura troppo.
Il web ha ribaltato ogni logica legata a questo specifico contesto. Oggi, con pochi click si arriva a sapere davvero tutto di qualsiasi moneta. Dal prezzo finale, quello di vendita eventuale alle caratteristiche, passando per curiosità e quant’altro. Tutto, nel vero senso della parola.
I criteri che portano alla valutazione di cui si è fatto precedentemente riferimento, restano bene o male gli stessi di sempre. Elementi preziosissimi che però non hanno alcun valore universale. Un esemplare di inizio novecento, per esempio, non andrà a valere sempre più di uno dei primi anni del duemila, anzi.
Anno di conio, soggetto rappresentato, tiratura, appartenenza eventuale a serie speciali, sempre eventuali errori di conio e condizioni di conservazione dello stesso esemplare. Questi gli elementi principali valutati al fine di avere una valutazione più che mai fedele e corrispondente al prestigio della moneta stessa.
Di questi tempi a essere più che mai desiderati sono gli esemplari della vecchia lira italiana. Il fascino e il prestigio del vecchio conio italiano appaiono più che mai intramontabili. Sempre più esemplari infatti fanno più che mai gola ai collezionisti di mezzo mondo.
Al giorno d’oggi se si volesse in qualche modo fare una classifica delle monete della vecchia lira di maggiore valore bisognerebbe assolutamente fare riferimento, su tutte a quelle da 1, 2,5 e 10 lire del 1947. Il nuovo corso, il post seconda guerra mondiale, nuovi soggetti per esemplari che resteranno per sempre nella storia.
Poche settimane fa l’ultima asta Bolaffi, tenutasi a Torino ha incassato complessivamente 4,7 milioni di euro, sintomo che in questo specifico contesto c’è davvero voglia di grandissimi affari. Le monete della vecchia lira targate 1947 sono state presentate in almeno 2mila lotti.
Chiaramente, cosi come specificato in precedenza il valore stesso di una moneta può variare anche e soprattutto in base alla qualità della conservazione, per intenderci. Il picco, in questo caso si è avuto con un esemplare venduto per ben 102 mila euro.
Grande successo ha avuto inoltre la raccolta denominata E.S composta tra il 1960 e il 1980 e che vede inclusi numerosi esemplari davvero preziosi. Tra questi le 80 lire di Carlo Felice targato 1831 vendute per ben 61mila euro.
Altro pezzo pregiatissimo è risultato essere lo Scudo della Croce in oro da 10 zecchini, con tanto di firma di Alvise III Mocenigo, venduto 44.000 euro. Un contesto, quello del collezionismo, in vera e propria ascesa. Cresce il numero dei collezionisti e cresce di conseguenza la quantità e la qualità degli affari. La passione, insomma, prima di ogni cosa, in questo caso.