Milano, insetti e cimici in crescita: cosa è emerso dallo studio della Bicocca e quali sono le aree della città più colpite.
Un recente report del Comune di Milano e dell’Università degli studi di Milano Bicocca ha reso noti i risultati del monitoraggio condotto dai ricercatori di ZooPlantlaB.
Sui social sono mesi che i residenti del Comune di Milano discutono una scelta presa da Palazzo Marino, che da circa un anno porta avanti la decisione di creare delle zone a sfalcio ridotto. Ovvero la decisione da parte del Comune di ridurre la frequenza di taglio dell’erba nei parchi cittadini.
Nell’ambito del progetto National Biodiversity Future Center, il team di ZooPlantLab dell’Università di Milano-Bicocca ha condotto uno studio sugli effetti dell’iniziativa comunale di ridurre lo sfalcio nei parchi. I dati emersi dividono l’opinione pubblica.
Insetti a Milano, ecco perché stanno aumentando
La scelta del Comune di Milano di non tagliare con grande frequenza l’erba nei parchi cittadini ha fatto registrare un incremento del 30% della varietà di insetti che è possibile trovare all’interno delle aree verde. Tra gli insetti troviamo: api mellifere, api selvatiche, ditteri sirfidi, altri ditteri e mosche, farfalle, coleotteri, cavallette, cimici.
Stando al report pubblicato sul sito del Comune di Milano, in alcune aree dei parchi presi in esame si stimano picchi di “oltre il 60%, mentre la presenza di piccoli boschetti urbani stima un +40% di insetti.”
Grazie all’erba alta, infatti, le mosche e le altre specie del regno degli insetti hanno la possibilità di trovare rifugio e cibo, ciò contribuisce a creare microecosistemi. Inoltre, lo strato di erba più lungo consente di dare una maggiore protezione al terreno dall’erosione e ne migliora la fertilità. Inoltre, l’erba alta contribuisce a trattenere l’umidità e a ridurre l’effetto delle isole di calore.
Attualmente sono oltre 50 le aree verdi interessate dallo sfalcio ridotto e il Comune di Milano si ritiene molto soddisfatto dei risultati ottenuti. L’iniziativa, già consolidata anche in altre città dell’Unione Europea, potrebbe presto essere espansa anche ad altre aree della città.
L’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi, soddisfatta dei risultati ottenuti, ha dichiarato le aree a sfalcio ridotto “diventeranno habitat naturale di una microfauna sempre più ricca, oltre a trasformare i suoli rendendoli più drenanti e quindi in grado di mitigare l’effetto delle isole di calore.”
Nel corso del 2025 “sarà incrementato anche il numero dei prati fioriti in città che portano bellezza e colore e che pure contribuiscono a creare le condizioni per il proliferare di piccoli insetti”, ha dichiarato Elena Grandi. Nel 2025 i prati fioriti saliranno a 60 e verranno distribuiti nei nove Municipi di Milano.