Cinque tappe per visitare le zone più insolite di Milano, dei veri e propri tesori nascosti tutti da scoprire.
Dal Duomo al Castello Sforzesco, passando per i Navigli e la Pinacoteca di Brera, Milano è costellata da luoghi iconici che vale assolutamente la pena di vedere e ammirare. Tuttavia, per conoscere a fondo la città, sia se si è residenti che se si è solo in visita, ci sono tutta una serie di scorci che vale la pena conoscere.
Si tratta di luoghi spessi insoliti e poco conosciuti, o che nascondono leggende inquietanti sulla loro origine. Cinque tappe per scoprire la città ben oltre la sua fama di capitale della moda e del design.
Milano, dal Cimitero alla Casa dell’oreggia: i luoghi insoliti
Uno dei luoghi più sorprendenti di Milano è il Cimitero dell’oreggia, inaugurato nel 1867 ed esteso per ben 250.000 metri quadrati. Il cimitero ha la fama di essere un vero e proprio museo a cielo aperto, qui hanno trovato riposo eterno numerosi personaggi famosi come Enzo Tortora, Carlo Cattaneo, Walter Chiari, Giorgio Gaber, Salvatore Quasimodo e Alessandro Manzoni.
Oggi il Bosco Verticale è uno dei luoghi più iconici della città, i due palazzi sono stati progettati e costruiti nel 2014 da Boeri Studio (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra), tuttavia per chi non è abituato a palazzi di questo tipo si tratta di una vista a dir poco sorprendente.
Nei pressi dell’Università Statale è possibile ammirare i Giardini della Guastalla, tra i giardini più affascinanti della città. Inaugurato nel 1939 si estende per una superficie di 12 mila metri quadrati. Tra i luoghi più misteriosi e affascinanti della città c’è la Chiesa di San Bernardino alle Ossa, questa è interamente ricoperta di ossa e teschi: pareti, cornicioni, porte e nicchie.
L’Albergo Diurno Venezia è stato inaugurato negli anni Venti come una sorta di centro benessere. Ospitava infatti bagni pubblici, terme, un barbiere, e un servizio di manicure e pedicure.
La Cà dell’Oreggia o casa dell’orecchio è un meraviglioso edificio in stile liberty, progettato da Aldo Andreani a metà degli anni Venti. Il palazzo presenta un orecchio di bronzo, a firma di Adolfo Wildt, inizialmente questo era stato pensato come un citofono. A Milano c’è una leggenda riguardo a questo particolare campanello, oggi non più in funzione. Si pensa che se si bisbiglia un desiderio all’interno dell’orecchio questo sarà esaudito.