Chiara Ferragni, il declino è pesante: ne perde seimila al giorno

Sono ore di grande difficoltà per Chiara Ferragni. La caduta è inarrestabile e la situazione si fa sempre più complessa: ecco i numeri

Impossibile non parlare di lei, in questo periodo. Considerata una tra le influencer e le imprenditrici digitali più importanti del mondo, Chiara Ferragni è fondatrice ed amministratrice delegata di TBS Crew srl e, nell’ultimo periodo, è finita al centra di un’intricata questione giudiziaria a causa delle vendite del pandoro Balocco e del mescolamento tra affari commerciali e beneficienza. Da quel momento, su di lei e sulla sua attività si è alzato un polverone che ha portato alla scoperta anche di altre vicende poco chiare: ecco quindi com’è messa oggi.

Chiara Ferragni, che declino
Chiara Ferragni, che declino: seimila in meno al giorno (milano.cityrumors.it / ansafoto)

La prima a denunciare le proprie perplessità in merito alla vendita dei pandori Balocco fu Selvaggia Lucarelli che, in un articolo su Domani, spiegò come le metodologie promozionali usate per vendere il dolce inducessero i compratori a pensare che parte della soldi spesi per il pandoro sarebbero andati in beneficienza, cosa che in realtà non avveniva. La somma destinata all’Ospedale Regina Margherita di Torino, citato appunto nel talloncino informativo presente sul pandoro, era già stata precedentemente fissata dalla Balocco stessa ed era del tutto indipendente dalle vendite del dolce, brandizzato Chiara Ferragni. In seguito a questo articolo, su Chiara Ferragni e sulle sue attività imprenditoriali si è alzato un polverone sia mediatico che giudiziario: ecco le conseguenze.

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L’inizio delle indagini

Nell’estate del 2023, l’AGCOM ha avviato un’istruttoria nei confronti di Balocco S.p.A e delle società che gestiscono i diritti e i marchi di Chiara Ferragni. L’ipotesi era quella di “pratica commerciale scorretta”: l’AGCOM ha quindi confermato la ricostruzione della Lucarelli: la somma che la Balocco aveva destinato autonomamente all’Ospedale di Torino era di 50mila euro, mentre gli introiti di Chiara Feragni relativi alla licenza dei marchi ammontava a più di un milione di euro. L’AGCOM, inoltre, conferma che il cartiglio apposto sulla confezione dei pandori, i post e le stories prodotti ingannavano il consumatore, il quale pensava che acquistandoli avrebbe contributo alla donazione all’ospedale.

Chiara Ferragni, che declino
Chiara Ferragni, che declino: seimila in meno al giorno (milano.cityrumors.it / ansafoto)

La denuncia presentata nelle procure di Cuneo, Trento, Prato e Milano è quindi quella di truffa aggravata e l’influencer è stata iscritta nel registro degli indagati non solo per questo episodio, ma anche per altri due. Uno è quello della bambola Trudi lanciata nel 2019 in occasione del suo matrimonio con Fedez e l’altro è quello delle uova pasquali della Dolci Preziosi. Nel caso della bambola, per esempio, la fondatrice dell’associazione anti cyberbullismo che, secondo i racconti, avrebbe dovuto ricevere i soldi derivanti dalla vendita di questo oggetto, ha dichiarato di non aver ricevuto nulla.

Le conseguenze: cifre in ribasso

Dopo un lungo periodo di silenzio social, Chiara Ferragni è poi tornata a postare normalmente stralci della propria vita da mamma e da imprenditrice, come se nulla fosse mai accaduto. Dopo un video di scuse, registrato prima della scoperta dei casi delle bambole Trudi e delle uova di pasqua, l’imprenditrice è quindi ritornata alla sua vita di tutti i giorni, anche solo apparentemente.

I più attenti, infatti, notano il numero dei suoi follower calare costantemente. Solo nel mese di gennaio ha perso più di 200 mila follower e, di tutti quelli che avevano iniziato a seguirla nel 2023, ben il 27% ha già tolto il “follow”. Queste cifre significano anche e soprattutto una perdita economica: tra dicembre e gennaio, si stima che l’imprenditrice abbia perso 2mila euro di potenziali guadagni sulla sua piattaforma.

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