Il cambio dell’ora fa male alla salute? Quali sono gli effetti che scaturiscono da questo processo? E, come limitare i possibili fastidi?
Si avvicina il giorno in cui le lancette degli orologi dovranno essere spostate un’ora in indietro e, in tantissimi si stanno domandando quali saranno gli effetti sull’organismo. Il passaggio dall’ora legale allora solare, che avviene ogni autunno, secondo gli esperti potrebbe avere effetti particolarmente impattanti sulla salute.
Alcune persone potrebbero infatti, avvertire dei fastidi, necessitando di un tempo congruo per abituarsi al cambiamento anche se, in primavera quando le lancette dell’orologio debbono essere spostate un’ora in avanti, gli effetti sull’organismo sono più incisivi. In entrambi i casi gli esperti ipotizzano che ciò avvenga a causa dei livelli di cortisolo, l’ormone che regola le risposte allo stress o, all’effetto della luce sull’amigdala.
Gli scienziati hanno spiegato che il cambiamento produce un disallineamento circadiano i cui effetti si ripercuotono sul benessere psicofisico. Talune persone potrebbero lamentare disturbi metabolici, cardiovascolari e umorali. Inoltre in inverno, le ore di luce sono ridotte per cui taluni trascorrendo meno tempo all’aria aperta, produrranno meno Vitamina D, lamentando un senso di stanchezza cronica, debolezza muscolare ed irritabilità.
La perdita di un’ora pomeridiana inoltre, può acuire alcune malattie mentali come il disturbo bipolare o la cosiddetta depressione invernale. Coloro che poi sono inclini a vivere stati depressivi possono con il ritorno all’ora solare, sperimentare un aumento dei sintomi, i quali vanno poi gradualmente a scomparire dopo circa 10 settimane dal cambio.
Il passaggio dell’ora legale allora solare incide sul benessere psicofisico, la soluzione proposta dagli scienziati
Gli esperti ritengono che questi effetti indesiderati potrebbero essere debellati, mantenendo l’ora solare per tutto l’anno. Potrebbe essere la soluzione più adeguata per scongiurarli, poiché in tal modo, verrebbe massimizzata la luce nelle prime ore delle giornate invernali, che è il momento in cui il corpo ha bisogno di recuperare le energie per divenire vigili e, altresì, questo sistema ridurrebbe la luce serale in estate, la quale può ostacolare il sonno. Dunque per gli esperti, l’ora solare permanente meglio si concilierebbe con il naturale ciclo biologico sonno-veglia.
Per attenuare i possibili fastidi che possono insorgere quando, le lancette tornano un’ora indietro è necessario compiere alcune azioni quotidiane tramutandole in sane abitudini. In prima battuta è opportuno curare l’alimentazione, che deve essere varia, equilibrata e ricca di nutrienti. Una seconda azione da compiere concerne lo svolgimento dell’attività fisica, che deve essere moderata e costante. Inoltre è importante ridurre lo stress e dedicarsi ad attività che possano infondere benessere e relax.