In pensione a 63 anni nel 2024: l’importo dell’assegno INPS mensile

La pensione anticipata a 63 anni sarà possibile anche nel 2024 ma con un importo diverso da quello previsto precedentemente.

Il sistema pensionistico è cambiato e sta cambiando, quindi tutti coloro che andranno in pensione nel prossimo futuro possono aspettarsi delle modifiche alle condizioni generali di pensionamento a cui andranno incontro.

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Pensioni, cosa cambia nel 2024 (milano.cityrumors.it)

Quota 103 è il sistema che permetterà per il prossimo anno di andare in pensione in maniera anticipata, come anche nel 2023. L’assegno però verrà ricalcolato ed è questo appunto che cambia – in base al sistema contributivo – pertanto ci si potranno aspettare oscillazioni importanti.

Pensione a 63 anni nel 2024: cosa cambia

Questo si tradurrà direttamente in una riduzione dell’importo fino al 17%, un impatto sicuramente ingente dal punto di vista complessivo sul prezzo finale. Fino al compimento dei 67 anni dunque i soggetti potranno incassare una pensione di 1750 euro netti al mese.

pensione a 63 anni
Come andare in pensione a 63 anni (milano.cityrumors.it)

La Quota 103 che fino ad oggi poteva risultare anche appetibile per coloro che volevano uscire prima dal mondo del lavoro dovrà fare i conti con una rivalutazione che spingerà tantissime persone invece a farne a meno. Si stima almeno 11 mila lavoratori che potrebbero rivalutare il pensionamento anticipato. Il metodo contributivo servirà ad effettuare un generale ricalcolo, l’importo che le persone potranno di fatto ricevere sarà di 4 volte il minimo quindi 2.250 euro lordi ovvero 1750 euro netti.

L’assegno verrà ricalcolato e ridimensionato fino al compimento dell’età pensionabile vera e propria. Ma questa non è l’unica notizia che interesserà la cittadinanza, con la Quota 103 si avrà infatti una perdita di 180 euro mensili e quindi un importo che potrebbe essere ulteriormente abbassato fino al 17% complessivo.

Per andare in quiescenza, oltre ad aver raggiunto i requisiti, bisogna anche aspettare 7 mesi. Inoltre per chi aderisce a Quota 103 sarà impossibile percepire altri redditi al di fuori di quelli e anche questo è un ennesimo punto di restrizione importante. Tutti questi elementi non faranno pertanto che frenare l’uscita dal mondo del lavoro in maniera anticipata.

Il quadro che ne emerge non solo è complesso ma anche molto limitante, infatti in queste condizioni la realtà è che sempre meno persone avranno accesso al pensionamento anticipato e resteranno a lavoro fino al raggiungimento dell’età prevista di 67 anni. Dopotutto anche l’introduzione del bonus per chi sceglie di restare sul posto di lavoro e quindi di rimandare, ove possibile, la pensione non aiuta affatto. Quello che doveva essere un passo avanti nel sistema pensionistico quindi si sta rivelando un enorme regressione per tutti. 

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