Il 2024 ha portato novità e prezzi in aumento nelle case dei cittadini: la denuncia del Codacons e cosa bisogna attendersi.
Dallo scorso primo gennaio si torna al bonus sociale ordinario: potrà accedervi chi ha un Isee fino a 9.530 euro. La soglia è invece più alta per l’elettricità.
Nel 2024 ci sono invece novità per le agevolazioni su bollette di acqua, elettricità e gas. Se fino allo scorso 31 dicembre era possibile ottenere il bonus sociale potenziato (soglia Isee fino a 15mila euro o 30mila in caso di almeno 4 figli a carico) ora tutto cambia. Dal primo gennaio si ritorna al sociale ordinario, con tanto di inevitabile restringimento della platea dei possibili beneficiari.
Il Codacons ha spiegato che il 2024 non rappresenterà un anno di aumenti su vari fronti. Si parte dalla tavola con lo stop dell’accordo trimestrale per i prezzi calmierati, passando per bollette, Rc auto e telefonia. Un aumento dei prezzi che inevitabilmente peserà sul bilancio mensile dei consumatori, fra l’altro già vessati dall’inflazione che è aumentata, specialmente negli ultimi tempi.
L’ultima manovra del Governo ha confermato soltanto per il trimestre gennaio-marzo 2024 il bonus sulle bollette di luce e gas: si tratta della misura destinata alle famiglie con Isee non superiore ai 15mila euro. Il contributo era stata già riconosciuto durante gli ultimi tre mesi del 2023 (ottobre-dicembre). E proprio il bonus social elettrico è un’altra misura che serve a ridurre le spese sostenute dai nuclei con disagi economici o fisici.
Sempre con l’arrivo del nuovo anno, inoltre, terminerà il mercato tutelato dell’elettricità. A ribadirlo è l’Arera che ha scelto di porre fine al tutelato elettrico: la data slitta dal primo aprile al primo luglio 2024. Nel corso di questi mesi, infatti, per i cittadini sarà possibile acquisire informazioni inerenti al passaggio al mercato libero. Sarà così possibile, specialmente per chi paga dai conti correnti, far conoscere alle banche chi siano i nuovi fornitori.
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Non si rinnova l’iniziativa sui prezzi calmierati decisa nel 2023 dal Governo Meloni: perché manca il Patto anti inflazione e cosa vuol dire tutto questo per i cittadini. L’arrivo del 2024 ha portato cambiamenti importanti sul fronte della spesa. Si è di fatto conclusa l’iniziativa che prevedeva prezzi calmierati su generi alimentari e vari prodotti. Tutto si è concluso lo scorso 31 dicembre.
Ad annunciarlo è stato Adolfo Urso, attuale ministro delle Imprese e del Made in Italy. Il patto anti inflazione si è di fatto concluso, nessuna proroga sull’accordo raggiunto in precedenza fra Governo e le associazioni attivi nel commercio e nella distribuzione.
Secondo il Codacons, infatti, il conto dei costi aggiuntivi dovrebbe aggirarsi intorno ai 974 euro per ogni nucleo familiare, in alcuni casi potrebbe anche andare ben oltre i mille. A pesare più di tutti ci sarebbe il caro telefonia. In questo caso si parla di conti da 770 milioni di euro in più, senza contare tariffe mobili, rete fissa e Internet, tutto destinato a salire nel 2024.
“Seppur in discesa rispetto al 2022, la spesa per il #gas della famiglia-tipo ha raggiunto una media di 1.307 euro nel 2023, più alta del 15,7% rispetto al 2021 e addirittura del 34% sul 2020“, si legge in uno degli ultimi report pubblicati dal Codacons.