È lo Chef che tutti vorrebbero incontrare. Un uomo, una padella: Carlo Cracco ha fatto della cucina contemporanea un tempio: la sua ricetta.
Di recente l’abbiamo visto insieme a Rovazzi per la festa di compleanno di quest’ultimo, ma Carlo Cracco di regali comuni non ne fa. Ha cucinato per l’artista nel suo ristorante in Galleria a Milano. Prezzi da capogiro così come il gusto da perdere la testa. La qualità si paga e Cracco non perde un colpo. Nemmeno un cliente.
Rovazzi per i 30 anni ha scelto lui, ma non è l’unico – potendoselo permettere – a fare affidamento sul celebre cuoco. Non è solo televisione: Cracco significa status quo. Chi va a cena da lui si aspetta determinate cose. La cucina va migliorata di giorno in giorno. Il piatto piange, ma nel suo caso aspetta: l’ennesima prelibatezza. Quella che non ti aspetti, ma per cui vale sempre la pena lasciarsi un po’ di posto.
Non come nel suo ristorante che per avere un tavolo bisogna prenotare settimane prima. Il prezzo della notorietà. Cracco, tuttavia, agevola anche i cuochi dell’ultim’ora. Quelli che hanno sempre amato cucinare, ma non sanno fare neppure un uovo al tegamino. Il segreto è saper imitare: per questo lo Chef ha realizzato delle video ricette in cui non si può sbagliare. Basta seguirlo passo dopo passo e il gioco è fatto: la cucina può essere amore, ma si tratta soprattutto di applicazione. Seguire, imitare e assaggiare. Il segreto per fare bella figura con un click.
Uno dei piatti più recenti in cui si è cimentato è semplice – a dirsi – e molto amato dalla tradizione meneghina. Il risotto allo zafferano. Lo fanno tutti, ma in pochi sanno davvero ingolosire i commensali. Gli ingredienti sono i seguenti: 240 g di riso carnaroli. Il motivo è che scorre meglio. 100 g di burro a cubetti, 1 scalogno tritato, 1,5 litri di brodo di manzo, 4 midolli e l’olio extravergine d’oliva quanto basta. 40 g di parmigiano Reggiano grattugiato e 30 stimmi di zafferano. Sale e pepe quanto basta. La preparazione della ricetta la trovate in questo video. Non resta altro se non augurare buon appetito.