Pandoro Balocco della discordia, Codacons pronta a denunciare Chiara Ferragni in 104 procure italiane: cosa sta accadendo

Il Codacons è pronto a denunciare Chiara Ferragni per la vicenda del pandoro Balocco griffato i cui proventi sarebbero indirizzati all’acquisto di un macchinario medico per aiutare i bambini. 

Chiara Ferragni non ci sta e dopo la multa comminata alle sue società, del valore di un milione di euro, ha ribadito di voler impugnare la decisione nelle sedi competenti. Dall’altro lato c’è invece il Codacons che spinge per una denuncia in tutte le 104 procure italiane.

Chiara Ferragni e Fedez
Chiara Ferragni e il pandoro Balocco che aumenta le polemiche (ANSA)

La vicenda va avanti ormai da diversi giorni. Attacchi da un lato, risponde dall’altro, nel mezzo una situazione a dir poco paradossale. I Ferragnez si difendono, Codacons e Antitrust chiedono invece di far quadrato sulla situazione.

La richiesta del Codacons

La sanzione dell’Antitrust e l’attacco della presidente Giorgia Meloni, direttamente dalla manifestazione di Atreju, ha provocato anche la dura reazione di Fedez, marito di Chiara Ferragni. La stessa influencer e imprenditrice digitale ha già ribadito di voler impugnare la decisione, ma ora c’è un altro aspetto. Il Codacons ha infatti sondato il terreno, ormai da qualche tempo, sulle iniziative dei Ferragnez.

Chiara Ferragni
Chiara Ferragni e la diatriba con il Codacons (foto Instagram)

L’associazione dei consumatori si scaglia contro l’imprenditrice e ha già chiesto alla Guardia di Finanza di sequestrare i suoi conti correnti. L’Antitrust ha invece comminato una multa da un milione di euro nei confronti delle società di Chiara Ferragni, ma questo potrebbe rappresentare soltanto l’inizio di una serie di accertamenti.

Si tratta della conseguenza di una pubblicità ingannevole per la vendita del pandoro benefico. Proprio il Codacons si è detto pronto a denunciare l’influencer a tutte le 104 procure italiane per “possibile reato di truffa aggravata“.

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La richiesta

Sempre il Codacons ha intenzione di avviare un’azione legale contro Balocco e Chiara Ferragni, chiedendo al contempo di rimborsare il costo del pandoro ai consumatori che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà contestata (Natale 2022) con il Balocco Pink Pandoro. Un pandoro venduto ad oltre 9 euro, griffato con il marchio di Chiara Ferragni, il cui costo corrisponde al doppio rispetto a quello classico (venduto senza la griffe della influencer).

A detta dell’autorità, infatti, la comunicazione fa capire che i proventi della vendita sarebbero stati destinati all’ospedale “Regina Margherita” di Torino per l’acquisto di attrezzature mediche. Nello specifico, infatti, gli introiti sarebbero serviti per acquistare macchinario utile alle cure di bimbi affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing. In realtà, però, la donna sarebbe stata effettuata soltanto da Balocco, una tantum di 50mila euro, slegati dalle vendite del Pandoro Pink. Antitrust fa i conti e parla di un casso di oltre un milione di euro.

Cosa contesta il Codacons

E proprio l’Autorità ha contestato quanto scritto su ogni pandoro, nello specifico le informazioni sulla vicenda, così come la pubblicate dei posti sui canali social di Chiara Ferragni. Secondo l’Antitrust, infatti, anche il prezzo proposto alla vendita, del valore di circa due volte e mezzo, rispetto al pandoro classico targato Balocco, abbia “indotto in errore” i consumatori. Sarebbe stata frenata la loro libertà di scelta, specialmente vista la sensibilità per l’iniziativa benefica rivolta ai più piccoli. Per questo motivo Chiara Ferragni ha ricevuto un milione e di euro di multa, 420mila euro per Balocco.

Riteniamo gravissimo  sfruttare un tema delicato come i bambini malati di cancro e la beneficenza per attività commerciali tese unicamente a determinare guadagni per società private. Una campagna, quella di Balocco e Ferragni, che potrebbe aver ingannato la buona fede dei consumatori, modificando le loro scelte economiche“, si legge in un estratto nella nota.

La replica di Chiara Ferragni

Non è tardata ad arrivare la risposta della influencer che si è difesa dalle accuse rivolte a lei e alla sua famiglia. “Mi dispiace che dopo tutto l’impegno mio e della mia famiglia in questi anni sul fronte delle attività benefica, ci si ostini a vedere del negativo in un’operazione in cui tutto è stato fatto in totale buona fede“, spiega l’influencer su Instagram.

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