Binario 21: da qui partiva il viaggio verso Auschwitz. La Trasformazione di quel luogo di orrore in un’oasi di accoglienza.
Nel cuore delle profonde viscere della Stazione Centrale di Milano, si cela un luogo che evoca un’atmosfera quasi surreale: il Binario 21. Questo spazio sotterraneo rappresenta, in un certo senso, una stazione nascosta, un mondo parallelo al piano delle strade sovrastanti, eppure destinato a un unico scopo: il trasporto di merci. Un’epoca passata si fa ancora sentire attraverso il segno indelebile di un cartello che avverte con fermezza: “Vietato il trasporto di persone”.
Il 6 dicembre 1943, da questa stazione, si avviò un tragico capitolo dell’umanità quando il primo gruppo di prigionieri ebrei, composti da 169 coraggiosi individui, intraprese il loro viaggio verso Auschwitz-Birkenau. La durezza di quei tempi si manifesta nella crudele statistica che soltanto 5 di loro sopravvissero a quell’orrore.
Successivamente, il 30 gennaio 1944, un secondo convoglio simile seguì lo stesso percorso funesto, e tra le 605 persone deportate in quel tragico giorno, soltanto 22 affrontarono la terribile prova con successo. Tra questi eroi di resilienza, emerge Liliana Segre, all’epoca tredicenne, che nonostante la giovane età, riuscì a sopravvivere alla terribile perdita del suo amato padre.
La rinascita del Binario 21 di Milano
Oggi, quel che rimane di quei giorni di orrore è stato trasformato in un memoriale della Shoah, in cui spicca una parola incisa a caratteri cubitali: “INDIFFERENZA”. Un silenzio commovente, che sembra non finire mai, avvolge questo luogo carico di storia e tragico significato. L’elaborato progetto di allestimento, inizialmente curato dall’architetto Gentili Tedeschi e poi affidato allo studio Morpurgo de Curtis, ha dato vita a un luogo straordinario, in cui la testimonianza diretta si fonde armoniosamente con le funzioni di studio, ricerca e dialogo.
La struttura si compone di due principali sezioni: il memoriale e il laboratorio della memoria. Nel memoriale, un percorso di grande impatto emotivo si avvia dall'”Osservatorio”, un ambiente che invita alla ricerca individuale sulla storia della Shoah, offrendo un primo sguardo sulla zona dei binari ferroviari. Nello spazio adiacente, toccanti testimonianze video di sopravvissuti vengono proiettate, immergendo i visitatori nelle storie umane di coloro che hanno vissuto l’orrore.
Di fronte al monta vagoni, sorge il “Binario della destinazione ignota”, un autentico carro bestiame utilizzato durante le deportazioni. Lungo la seconda banchina, il “Muro dei nomi” rende omaggio a tutti coloro che furono deportati dalla Stazione Centrale di Milano. Il percorso si conclude con il “Luogo di riflessione”.
Questo luogo non è soltanto un tributo alle vittime dello sterminio, ma è anche un ambiente vivace e dinamico in cui possiamo riflettere attivamente sulla tragedia della Shoah. È un sito di commemorazione, certamente, ma è anche uno spazio in cui possiamo costruire il futuro e promuovere una convivenza civile più armoniosa.