Milano, arrestato il leader di una gang di hacker: truffavano aziende e onlus

Bloccato a Milano un 44enne romeno, ritenuto a capo di un gruppo specializzato in estorsioni informatiche. Le indagini partite da alcune denunce di aziende lombarde.

È stato arrestato a Milano il presunto leader di una banda internazionale di hacker specializzata in attacchi ransomware.

Hacker in manette a Milano
Ampia operazione della polizia telematica, e un hacker finisce in manette – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

L’uomo, un cittadino romeno di 44 anni, è accusato di accesso abusivo a sistemi informatici ed estorsione.

Milano, Hacker in manette

Secondo quanto comunicato dalla polizia di Stato, l’arresto è avvenuto a conclusione di un’operazione congiunta condotta insieme alle autorità di Francia e Romania, sotto il coordinamento del Centro cibernetico della polizia postale italiana.

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Il gip ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere, ritenendo il soggetto particolarmente pericoloso e centrale nella struttura della gang. Nonostante l’uomo non risulti residente ufficialmente in Italia, avrebbe fatto di Milano la base di alcuni dei suoi più recenti movimenti. Proseguono gli accertamenti per ricostruire la rete di contatti locali.

 Ransomware, che cos’è

La banda si muoveva secondo un copione ormai tristemente noto nel mondo del cybercrime. Una volta violati i sistemi delle vittime, gli hacker installavano dei software ransomware in grado di criptare tutti i dati presenti. Seguiva poi la richiesta di un riscatto – in genere espresso in criptovaluta – per ottenere le chiavi di decifrazione e il ripristino dell’operatività aziendale.

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Le vittime prescelte erano aziende di medio e grande calibro, ritenute capaci di sostenere pagamenti elevati pur di recuperare dati fondamentali per le proprie attività. In alcuni casi, i criminali informatici avrebbero minacciato anche la diffusione pubblica di dati riservati, aggravando l’intimidazione.

 Le vittime dell’Hacker

Tra i bersagli della banda, secondo quanto emerso dalle indagini, figurano aziende lombarde attive in ambiti molto diversi: dalla produzione cinematografica agli eventi, fino a importanti onlus internazionali impegnate nella tutela dei diritti civili e in progetti umanitari.

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Alcune delle aziende coinvolte hanno denunciato paralisi totali dei propri processi produttivi a seguito dell’attacco. Altre hanno confermato di aver subito pesanti danni economici e reputazionali. Le forze dell’ordine non hanno ancora reso noto se e quante di queste realtà abbiano ceduto alle richieste di riscatto.

 Un’indagine internazionale coordinata dalla polizia postale

L’indagine, partita da una serie di denunce raccolte dal Centro cibernetico di Milano, ha presto assunto un respiro internazionale. Già nel giugno 2024 erano state eseguite perquisizioni in Romania, in particolare a Bucarest, che avevano permesso di raccogliere prove cruciali e di cogliere in flagranza alcuni dei membri della rete.

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In totale sono stati identificati numerosi sospetti, tutti di nazionalità romena. Gli inquirenti stanno ora lavorando per chiarire se esistano legami tra questo gruppo e altre cellule attive in Europa o se la gang operasse in autonomia.

Milano nella rete degli hacker

Il caso si inserisce in un contesto di crescente allarme sul fronte della sicurezza cibernetica, con attacchi ransomware sempre più frequenti e mirati. L’arresto del presunto leader rappresenta un colpo importante per le forze dell’ordine, ma non esaurisce l’allerta: secondo gli esperti, il fenomeno è in continua evoluzione e proprio Milano, anche per la grande attività di aziende e professionisti diverse, è una delle città più colpite con strumenti e tecniche sempre più sofisticati a disposizione dei cybercriminali.

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