Partecipare a “Non è la Rai” è stata un’occasione importante per tante ragazze, da allora c’è chi ha cambiato vta e oggi fa la vigilantes.
“Non è la Rai” è stato certamente uno dei programmi cult degli anni ’90, nato da un’idea di Gianni Boncompagni, che ha dato la possibilità a diverse ragazze, alcune poco più che adolescenti, di mettersi in mostra e di cantare e ballare in diretta Tv. Un’esperienza certamente particolare, che le ha portate a diventare delle vere e proprie star tra i telespettatori, al punto tale da diventare esempi da emulare per le loro coetanee.
Molte di loro hanno sfruttato la trasmissione come trampolino di lancio per costruirsi una carriera nel mondo dello spettacolo. Basti fare i nomi di Ambra Angiolini, Claudia Gerini, Antonella Elia, Sabrina Impacciatore, Laura Freddi, Lucia Ocone e Miriana Trevisan, giusto per fare qualche esempio. C’è chi però ha deciso dopo quell’esperienza di cambiare drasticamente vita.
Da “Non è la Rai” al cambio vita: ecco chi l’ha fatto
Essere tra le ragazze di “Non è la Rai” era in quel periodo motivo di orgoglio, proprio per questo c’era chi in quel periodo faceva il possibile per mettere in evidenza le proprie doti. Non a caso, l’armonia che spesso si vedeva in diretta non c’era poi sempre nella realtà, pronte a fare il possibile per ottenere un’inquadratura al momento giusto.
Come spesso capita anche in altri ambiti della nostra vita, però, c’è chi sembrava particolarmente promettente e non è riuscito poi a iniziare una carriera artistica. Provare rimpianto è inevitabile, ma arriva il momento in cui ci si deve rimboccare le maniche e si decide di fare altro.
E’ il caso di una delle più apprezzate in quegli anni, Eleonora Cecere, che tanti ricorderanno per i suoi lunghi riccioli biondi. In un primo momento lei era riuscita ad avere qualche piccolo ruolo, ma ha poi preso atto che la sua strada dovesse essere un’altra.
“Ho lavorato con Fellini e Scola dopo l’esperienza in Tv, oggi però faccio la vigilante” – sono le sue parole al programma ‘I Lunatici’, in onda su Rai Radio2. Pur non riuscendo a ritagliarsi un ruolo stabile in Tv, le esperienze per Eleonora non sono mancate, ma anche per lei, come per molti altri artisti, la pandemia si è rivelata un evento spartiacque.
“Nel mio piccolo ho ormai trentasette anni di carriera. Ho lavorato con dei grandissimi, tipo Fellini, Gassman, Scola, Castellitto, Garinei e Giovannini – ha precisato -. Oggi lavoro in una società di vigilanza con servizi fiduciari e ancora oggi faccio la vigilantes e ne sono fiera. Sono contenta di questo lavoro, anche se ti porta a lavorare di notte o a stare dodici ore fuori da casa, anche se certamente non era il mio sogno“.
“Non è la Rai” ormai rappresenta il passato, anche se non erano mancate le difficoltà anche in quel periodo, a conferma di come la popolarità nasconda spesso delle insidie. “Un programma come quello per me è stato una grandissima scuola, è stato importante. Ci divertivamo tantissimo oltre a lavorare”.
Nonostante, però, questo clima gioviale e di divertimento, Eleonora ha dovuto fare i conti con un vero e proprio dramma. “In quel periodo, però, sono stata perseguitata da un uomo. Una volta mi ha mandato una bambola wodoo: aveva uno spillo da tempia a tempia, un cappio al collo e una gamba in meno”.
Un episodio macabro, da come si può chiaramente comprendere, che ha fortemente segnato la giovane Eleonora. “Avevo paura anche a uscire con i miei amici, non si è però mai capito chi fosse”, ha concluso.