Chiara Ferragni rischia ancora. Oltre l’accusa di pratica commerciale scorretta, anche l’ipotesi di frode in commercio per l’imprenditrice.
Chiara Ferragni, non c’è pace. La nota imprenditrice digitale è pronta a difendersi dalle accuse e le conseguenze che hanno portato il pandoro griffato: la collaborazione con la Balocco e la beneficenza legata all’iniziativa si sono rivelati fallaci sul piano della resa e dell’effettiva donazione benefica. Tutto organizzato precedentemente: le donazioni spartite in precedenza e gli incassi ulteriori divisi fra società della donna e l’azienda dolciaria.
L’Antitrust è intervenuto una volta acclarata la dinamica, il risultato è una sanzione pari a un milione di euro. Il castello di carte, però, rischia di crollare ancora. Settimane dopo il divampare dello scandalo, accompagnato dal video di scuse della Ferragni, sono emersi nuovi particolari. Il primo è che potrebbe esserci un sistema analogo in altre iniziative benefiche, in esame le uova di Pasqua griffate che la donna avrebbe pubblicizzato – con lo stesso fine benefico – in passato. Il secondo è legato alle attività effettive della celebre imprenditrice: diverse procure, infatti, stanno indagando sul possibile contributo della manager a certe situazioni.
Chiara Ferragni finora ha sempre detto di aver fatto un errore di comunicazione, legando attività commerciali a collaborazioni benefiche. Secondo le autorità, invece, potrebbe non essere così: Chiara Ferragni, in accordo con il suo entourage, potrebbe aver indirizzato la Balocco (e non solo) circa le dinamiche da adottare. Se il suo comportamento, in questo caso ma anche in altri, si rivelasse parte attiva del meccanismo di pratica commerciale scorretta, è possibile scivolare in ulteriori cavilli. Quindi sul penale. All’orizzonte un eventuale condanna per frode in commercio.
Rispetto all’ipotesi di reato le Fiamme Gialle dovranno identificare chi ha lavorato direttamente sia nell’operazione Balocco che in quella Dolci Preziosi. In caso di coinvolgimento della celebre imprenditrice cambierebbe anche il tipo di indagine con relative conseguenze. Le ripercussioni di questo mutamento, anche se sono ancora da chiarire ed eventualmente determinare, stanno già influenzando il mercato: gli sponsor fuggono, molti sono determinati a seguire l’esempio di Stafilo, e i prodotti della Ferragni sembrano già essere sotto vendita. I numeri sono in calo non solo in termini di follower, ma anche di acquisti e piazzamenti sul mercato.
Il contraccolpo è netto, ancora prima della possibile sentenza giudiziaria che – va sottolineato – ancora non c’è stata. Il potere dello scetticismo degli estimatori, però, è già molto forte. Oltre ogni aspettativa. Ci sarà del lavoro da fare per il nuovo team di esperti che accompagna la Ferragni, il quale si aspettava una situazione difficile ma non così in salita. La strada, in questo nuovo inizio d’anno, è piuttosto ripida per l’imprenditrice che scompare dai social ma il suo nome resta sempre quello più cliccato. Anche se il sentiment degli estimatori è fortemente cambiato.