Anche Milano ha la sua cappella Sistina ma non la conosce nessuno

Anche a Milano c’è la cappella Sistina: poco conosciuta ma merita di essere vista. Ecco dove si trova e la storia della Chiesa dove si trova.

La cappella Sistina non c’è solo a Roma: anche a Milano ce n’è una poco conosciuta ma di una bellezza architettonica da scoprire. Si trova nella Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore. La struttura architettonica e le decorazioni risalgono proprio alla scuola leonardesca.

Cappella Sistina di Milano: dove si trova
A Milano c’è una cappella Sistina poco conosciuta ma di grande pregio (Instagram @sanmaurizioalmonasteromaggiore) – milanocityrumors.it

È una chiesa doppia perché c’è un’aula dei fedeli, più piccola, e un’aula dedicata alle monache di clausura. Le due aule entrambe a una sola navata, sono separate da un tramezzo.

La storia della Chiesa e la sua cappella Sistina

La storia della Chiesa di San Maurizio è connessa a quella del Monastero a cui era annessa: questo era un cenobio femminile benedettino (il più importante a Milano, ecco perché definito “Maggiore”), documentato già a partire dall’VIII-IX secolo. Il Monastero era in origine intitolato a Maria e solo successivamente l’intitolazione è passata a San Maurizio (dal XI secolo). Poi, con papa Eugenio III dal 1148, il Monastero e la chiesa sono associati solo a San Maurizio.

Cappella Sistina di Milano: curiosità e storia della Chiesa
La storia della chiesa di San Maurizio e delle sue decorazioni (Instagram @sanmaurizioalmonasteromaggiore) – milanocityrumors.it

La Chiesa venne ricostruita nel 1500 e ad oggi non è cambiata molto nel suo aspetto. Un’iscrizione, datata 1628, fissa al 20 maggio 1503 la posa della prima pietra. Soffermandosi sulla decorazione pittorica che è stata realizzata in più fasi nel corso del ‘500, si può affermare che è una delle testimonianze di pittura cinquecentesche più complete presenti a Milano. Tra i principali committenti ci sono Ippolita Sforza e il marito Alessandro Bentivoglio (un politico del tempo).

La figlia Bianca divenne badessa del monastero nel 1522 con il nome di suor Alessandra. Nell’aula dei fedeli probabilmente sono raffigurati proprio i due committenti, infatti si notano due donatori ritratti inginocchiati. L’affresco mostra tutta l’evoluzione della pittura lombarda nel corso del 1500 realizzata principalmente da Bernardino Luini e dalla sua bottega, Boltraffio allievo di Leonardo, Vincenzo Foppa, dai fratelli Campi e da Simone Peterzano, maestro di Caravaggio. La facciata in pietra grigia di Ornavasso rimase fu conclusa nel 1574 da Francesco Pirovano, ingegnere camerale che aveva già realizzato altre opere proprio nel Monastero. 

Due eventi hanno portato a separare la Chiesa dal Monastero: la soppressione degli ordini monastici nel 1798 e l’apertura delle vie Ansperto (a partire dal 1865) e Luini (nel 1867). Nel frattempo fu adibito prima a caserma, scuola, ufficio di polizia e ospedale militare, per poi diventare sede del Museo Archeologico di Milano a partire dal 1964-65. Nella Chiesa, la cappella Besozzi, la terza sulla destra, rappresenta scene del martirio di Santa Caterina d’Alessandria realizzate da Bernardino Luini. Un novelliere dell’epoca, Matteo Bandello, ha evidenziato che nella scena della decapitazione il volto di Santa Caterina raffigurerebbe la Contessa di Challant.

Questa fu accusata di essere la mandante dell’uccisione dell’amante, fu giustiziata in questo modo nel 1526 al Castello Sforzesco. Questo aneddoto può essere vero o meno ma di sicuro la cappella Sistina di Milano nella Chiesa di San Maurizio è imperdibile da visitare per il suo pregio storico, artistico e culturale.

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