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Cronaca

Vallanzasca è fuori dal carcere. Il Tribunale di Sorveglianza approva la richiesta: “Incompatibile con la prigione

Si vociferava da giorni ma ora è ufficiale. Renato Vallanzasca passerà dal carcere di Bollate ad una Rsa: il Tribunale ha accolto l’istanza

Ex boss della banda della Comasina, detenuto per più di cinquant’anni con una sentenza di “fine pena mai”, Renato Vallanzasca uscirà dal carcere di Bollate in via definitiva per trasferirsi in una Residenza Sanitaria Assistenziale, detta Rsa. Se ne parlava da giorni ma solo nelle ultime ore il Tribunale di Sorveglianza e la Procura generale hanno approvato l’istanza presentata dagli avvocati dell’ex boss, Paolo Muzzi e Corrado Limentani.

Vallanzasca esce dal carcere: il Tribunale accoglie l’istanza (milano.cityrumors.it / ansafoto)

Sembrano lontanissime le fughe che caratterizzano la sua storia criminale e, in effetti, lo sono. Dalla riuscita evasione dal traghetto che avrebbe dovuto trasportarlo al carcere della Maddalena al passaggio da Bollate all’Rsa sono passati molti anni e, oggi, Renato Vallanzasca chiamato anche “bel Renè” sta vivendo l’ultimo capitolo della sua vita. Ecco però le motivazioni dell’uscita dal carcere.

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Non può stare in carcere

Già il 10 settembre scorso, durante un’udienza, il sostituto procuratore generale Giuseppe De Benedetto ha confermato la diagnosi di demenza già precedentemente accennata e, per questo motivo, ha sottolineato l’incompatibilità con il soggiorno in carcere, per Renato Vallanzasca. “È venuto il momento di modificare la condizione detentiva, da eseguire nella struttura che ha dato disponibilità” ha quindi detto durante l’udienza, di fronte al “bel Renè” che, con una sentenza di carcere a vita, deve scontare quattro ergastoli.

Vallanzasca esce dal carcere: il Tribunale accoglie l’istanza (milano.cityrumors.it / ansafoto)

La giudice Carmen D’Elia, quindi, ha descritto nel dettaglio le relazioni mediche e non solo che, in questi ultimi mesi, hanno dato modo di valutare la necessità di trasferire Vallanzasca in una Rsa. Si parla quindi di afasia, paranoia e deliri notturni, cadute dal letto e ricoveri frequenti: “Le sue condizioni non gli fanno nemmeno capire il senso della pena“, hanno poi aggiunto gli avvocati di Vallanzasca.

Il trasferimento in una Rsa

Diagnosi confermata anche dal neurologo che, già a fine luglio, aveva segnalato condizioni difficilmente compatibili con carcere, Renato Vallanzasca per via della sua demenza senile verrà quindi trasferito in una Rsa specifica per pazienti con il morbo di Alzheimer. Nel corso dell’ultimo accertamento medico, i medici di Bollate hanno parlato anche di scarsa orientazione nello spazio e nel tempo, inadeguatezza nei comportamenti e poca collaborazione.

Non è nuova, questa malattia, per Vallanzasca. Già a gennaio 2023, infatti, i legali Limentani e Muzzi avevano segnalato la presenza di una patologia a carico del sistema nervoso e probabilmente degenerativa. A distanza di quasi due anni, quindi, l’ex boss verrà trasferito in una comunità: i suoi legali hanno trovato per lui un posto nella più grande struttura del Veneto che si occupa di demenza e Alzheimer, dove proseguirà la sua pena.