Tubo del gas tranciato in cantiere, palazzo evacuato in via Zendrini. L’intervento del nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco.
La città ha trattenuto il fiato per un incubo evitato per un soffio. Quello che doveva essere un tranquillo sabato pomeriggio si è trasformato in un’emergenza da codice rosso, innescata dall’incompetenza o dalla fretta di un cantiere. Un tubo principale del gas è stato tranciato durante dei lavori di scavo, scatenando una massiccia fuga di metano in via Zendrini, e trasformando la zona in una polveriera pronta a esplodere.

L’incidente è avvenuto intorno alle 18 di sabato 4 ottobre 2025, all’altezza del civico 20. La causa è brutale nella sua semplicità, Un errore umano durante l’escavazione che ha fatto saltare la condotta.
Per minuti interminabili, l’aria si è saturata di gas, trasformando la tranquillità in terrore e la sicurezza in un rischio calcolato. La paura che il gas potesse innescare una scintilla e radere al suolo l’isolato è stata immediatamente reale, innescando una reazione a catena degna di un film catastrofico.
La risposta delle forze dell’ordine e di soccorso è stata tanto rapida quanto drammatica. I Vigili del Fuoco sono arrivati in forze, ma non con i soli mezzi di routine. Data la gravità della fuoriuscita di metano, è stato mobilitato immediatamente il nucleo specializzato NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico) – unità che viene chiamata solo per i pericoli più estremi.
L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco
L’urgenza massima ha portato alla decisione inevitabile: sgombero immediato. I residenti di un intero palazzo vicino al luogo del disastro sono stati costretti ad abbandonare le loro case senza preavviso, riversandosi in strada in preda al panico e al freddo. Un’evacuazione forzata, dettata dalla pura e semplice precauzione di fronte a un rischio di esplosione che era palpabile nell’aria.

Sul posto, il caos è stato amplificato dalla presenza degli operatori sanitari del 118, schierati in attesa di eventuali feriti da intossicazione o, peggio, vittime di un’eventuale deflagrazione. Gli agenti della Polizia Locale hanno dovuto isolare l’intera area, gestendo il traffico e contenendo la folla di curiosi e residenti terrorizzati.
Per fortuna, il massiccio dispiegamento di forze e la tempestività dell’intervento hanno vinto la corsa contro il tempo. I tecnici di UNAReti hanno lavorato freneticamente per chiudere la falla, stabilizzando la situazione e confermando, solo dopo ore di tensione, che il pericolo era cessato. Nessuna persona ha subito intossicazioni, e soprattutto, nessuna esplosione ha trasformato il quartiere in un cumulo di macerie.
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Solo a tarda sera, i residenti, stanchi e scossi, hanno potuto fare ritorno nelle loro case. Resta, però, un fondo di rabbia contro chi, con un atto di negligenza in un cantiere, ha messo a repentaglio la sicurezza di una parte di Milano.