Il maxi-sequestro della Guardia di Finanza di Sondrio ha portato l’imprenditore Taurino nei guai grossi. Da mesi indagato dalla Procura, l’uomo è accusato di evasione fiscale, truffa e riciclaggio
Nell’ambito dell’attività di servizio di tutela della legalità economico-finanziaria del territorio Sondriese, i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio, hanno eseguito una complessa e cavillosa indagine, partita mesi fa a carico di Andrea Taurino imprenditore con attività nel capoluogo Lombardo e zone limitrofe.
L’uomo operava nel campo del commercio di dispositivi di protezione individuale e, secondo l’attività delle Fiamme Gialle, avrebbe evaso al Fisco circa 1 milione di euro di imposte. L’indagine dei finanzieri è stata delegata dalla Procura di Sondrio, insieme ad altre recenti indagini che hanno coinvolto sempre lo stesso imprenditore e condotte dai carabinieri del Norm di Sondrio e dalla Squadra Mobile su un rogo doloso e una presunta truffa.
L’inchiesta della Guardia di Finanza
Dall’indagine sul rogo doloso e la presunta truffa scoperta dai carabinieri di Sondrio e dagli agenti della Mobile, si è arrivati ad un’ulteriore scoperta, secondo l’inchiesta seguita dalla Procura locale e dalla Guardia di Finanza, come riporta anche il Giorno, di una complessa rete di “società cartiere”, intestate in modo fittizio a soggetti cd. “teste di legno”, le quali, attraverso l’emissione di false fatture dal valore complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro, hanno consentito all’imprenditore Taurino di sottrarsi al pagamento di imposte per quasi un milione.
In una seconda attività di verifica condotta nei mesi scorsi dai militari della Sezione Operativa Volante del Gruppo Sondrio, sarebbe venuto alla luce anche un altro illecito finanziario da parte dell’imprenditore, ovvero l’utilizzo in dichiarazione di crediti d’imposta inesistenti per oltre 200mila euro.
Infine, le attività investigative condotte sui conti correnti e l’analisi dei flussi finanziari transitati sugli stessi ha portato i finanzieri, capitanati dal maggiore Paolo Leonarduzzi, ad ipotizzare il reato di autoriciclaggio a carico di Andrea Taurino per più di 300mila euro. Al termine dell’attività investigativa, anche il Gip ha confermato la solidità dell’impianto probatorio, disponendo così l’esecuzione di un sequestro preventivo, fino alla concorrenza di oltre un milione e 600mila euro sui conti correnti, gli immobili ed i beni mobili nelle disponibilità dell’imprenditore.
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Le parole dell’avvocato
Come riporta il Giorno, l’avvocato dell’indagato Taurino, il legale Francesco Romualdi, ha affermato: “C’è stato unicamente un gran movimento di carte a carico del mio assistito sempre più bersaglio della giustizia”.
In una nota, viene specificato che: “L’operazione GdF si inserisce nella costante attività di tutela della legalità economico–finanziaria dei contribuenti e di controllo economico del territorio, condotta quotidianamente dai finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio”.
Come dichiara la legge in questi casi, è lecito informare che “il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e, per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”.