Ragazzo ucciso per difendere una donna dal marito violento. La condanna shock all’omicida

Un ragazzo di 22 anni è stato ucciso con un colpo di pistola durante una sparatoria per aver cercato di difendere una donna dall’aggressione violenta del marito. All’omicida niente ergastolo, solo 17 anni e 4 mesi di detenzione

La sparatoria è avvenuta intorno le 23.30 del 16 settembre del 2022 a Turbigo, piccolo paese in provincia di Milano. A perdere la vita con un colpo di pistola è il 22enne Emanuel Rroku, ucciso per aver tentato di difendere una donna dal marito violento che lui conosceva. Nel pomeriggio di ieri, lunedì 20 novembre, dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio arriva la condanna per l’omicida 34enne Gjinaj Rigels.

ragazzo ucciso
Ragazzo ucciso con un colpo di pistola per aver difeso una donna dal marito violento. La condanna shock all’omicida, niente ergastolo. (ansa) milano.cityrumors.it

Niente ergastolo, come aveva richiesto il pubblico ministero ma solo 17 anni e 4 mesi di carcere. A decidere per la pena definitiva inflitta al 34enne una corte composta da otto giudici, due dei quali togati, presieduta da Rossella Ferrazzi, con accanto Marco Montanari. Un processo diviso, con il pm Ciro Caramore che, sostenendo l’assoluta colpevolezza dell’imputato aveva chiesto l’ergastolo a fonte della aggravante contestata dei futili motivi, aggravante che non è stata, però, riconosciuta dai giudici.

Ragazzo ucciso per aver difeso una donna dal marito violento. La condanna shock al killer

Il difensore del killer, l’avvocato Antonio Buondonno, durante il processo per la morte del giovane Emanuel Rroku, ha invocato l’eccesso colposo di legittima difesa o, in subordine, il riconoscimento dell’omicidio preterintenzionale per il suo cliente. Tali  ipotesi avrebbero comportato una diminuzione della pena all’imputato, passando da ergastolo a 17 anni e 4 mesi di reclusione.

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Ragazzo ucciso con un colpo di pistola per aver difeso una donna dal marito violento. La condanna shock all’omicida, niente ergastolo. (ansa) milano.cityrumors.it

Secondo la ricostruzione dei fatti il 22enne di origini albanese Emanuel Rroku, in compagnia di alcuni amici, quel venerdì sera sarebbe intervenuto in strada per difendere una donna dall’aggressione del marito violento, che la vittima già conosceva. Tutto sarebbe partito da una discussione tra i due coniugi iniziata alla fine di una festa di compleanno in via Allea. Da qui sarebbe nata un’accesa discussione tra i due uomini durante il quale, secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’omicida Gjinaj avrebbe estratto una pistola per sparare tre colpi, uno dei quali ha colpito mortalmente il 22enne.

Nella sparatoria sono rimasti feriti in modo lieve anche altre due persone. A quel punto gli amici della vittima avrebbero assalito il 34enne albanese per bloccarlo. Mentre, secondo quanto sostiene la difesa, il colpo di pistola che avrebbe ucciso il 22enne sarebbe partito durante l’aggressione ai danni di Gjinaj. Un processo veloce che ha richiesto, nell’arco di un anno, da parte del presidente della Corte anche approfondimenti sulla balistica dei colpi esplosi dal 34enne imputato. Come riporta il Corriere della Sera, la pistola impugnata da Gjinaj Rigles, una Beretta 6.75, “è stata fatta sparare nella scena del delitto per consentire ai Ris di Parma di stendere una perizia poi servita ai giudici per prendere la decisione”, è omicidio volontario.

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