Alessandro Fanfoni, dirigente dell’Istituto Iqbal Masih, parla della decisione di fermarsi il 10 aprile: la scelta è puramente didattica
Sono ormai giorni e giorni che tutta l’Italia discute della scelta di Alessandro Fantoni, preside dell’Iqbal Masih di Pioltello, di sospendere le lezioni per il giorno 10 aprile, la fine del Ramadan. Data l’alta percentuale di ragazzi musulmani di fede islamica, in quel giorno gli studenti effettivamente presenti a scuola sarebbero molto pochi e, per questo motivo, si è deciso di sospendere le lezioni.
La proposta, che per giorni e giorni è stata al centro di polemiche, ieri è stata votata positivamente dal Consiglio d’Istituto e, di fatto, è diventata ufficiale: il 10 aprile, così come il 26 aprile, l’Iqbal Masih di Pioltello rimarrà chiuso. Ecco però le parole del preside in merito a chi ancora non ha compreso le reali motivazioni.
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Il preside dell’Istituto ha spiegato più di una volta che la decisione di chiudere la scuola nella giornata del 10 aprile nasce univocamente per motivazioni organizzative, didattiche ed educative. Poiché in quella giornata sarebbero più gli assenti dei presenti, si è deciso di sospendere le lezioni così da consentire a tutti gli studenti di fede musulmana di festeggiare la fine del Ramadan senza perdere importanti lezioni di scuola.
In merito ai genitori che si sono lamentati del fatto di aver saputo di questa sospensione delle lezioni solo da pochi giorni, il preside ha detto: “Auspichiamo rispetto per il il nostro ruolo e una maggiore partecipazione di quei genitori che dicono di aver appreso solo di recente le date di sospensione“.
L’assenza di molti studenti, a detta del preside, comprometterebbe “l’efficacia della didattica” e, a riprova del fatto che la sospensione delle lezioni nella giornata del 10 aprile sia stata mossa da questa ragione, il preside evidenzia come lo stesso istituto verrà chiuso anche il 26 aprile, per il medesimo motivo.
Alessandro Fanfoni, inoltre, risponde anche alle accuse del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che, criticando questa decisione della sospensione delle lezioni, ha parlato delle prove invalsi sostenute dagli studenti qui iscritti, che ha definito “sotto la media regionale“. Il Ministro, infatti, ha proposto i risultati insufficienti dei ragazzi dell’istituto come prova del fatto che chiudere un giorno significa peggiorare ulteriormente le cose.
“I risultati al termine del primo ciclo, per quanto migliorabili, collocano i nostri allievi ben oltre 20 punti sopra gli istituti di pari contesto in matematica e in inglese” ha sostenuto il preside in risposta a questa argomentazione. Il dirigente, inoltre, ha sottolineato come l’istituto proponga anche corsi di latino, laboratori di italiano per chi ne necessita, screening per i disturbi dell’apprendimento e mentoring professionale.