Il maxi blitz interforze della Guardia di Finanza, Polizia Stradale e Provinciale di Brescia ha portato al sequestro di 1 milione di euro e al fermo di 4 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata all’ottenimento illegale delle patenti di guida
E’ scattata stamani l’ordinanza di misura cautelare nei confronti di quattro persone accusate di associazione per delinquere finalizzata all’ottenimento illegale delle patenti di guida di tipo A e B e delle carte di qualificazione del conducente (C.Q.C.) per la guida professionale dei mezzi pesanti per conto di terze persone.
A seguito dell’indagini, ancora in corso, gli agenti della Polizia Stradale, Provinciale e dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle di Brescia hanno effettuato ulteriori approfondimenti a carico di un uomo, ritenuto essere il titolare di 4 autoscuole di Brescia il quale avrebbe perpetuato in diversi reati.
L’indagine della Guardia di Finanza bresciana si sono concentrate sul titolare di quattro autoscuole e dei suoi presunti complici con i quali l’uomo avrebbe portato avanti un sistema di corruzione finalizzato all’ottenimento irregolare delle patenti di guida.
I finanzieri hanno sequestrato oltre 1 milione di euro e contestando al titolare e ai suoi fiancheggiatori i reati di associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e numerosi falsi in atto pubblico. Tra i vari reati anche quello speciale di sostenimento degli esami di guida tramite sistemi di suggerimento, oltre ai reati di estorsione sui candidati.
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Durante l’attività investigativa delle Fiamme Gialle è stato individuato, per la prima volta in Italia, anche una nuova figura: il “telefonista”, ovvero colui che suggeriva a chi doveva sostenere l’esame di scuola guida, le risposte corretta da dare in modo da poter conseguire “correttamente” la patente. La truffa, in questo caso, avveniva da remoto.
Dall’operazione dei militari risultano più di 60 indagati. Sotto analisi investigative anche più di 2.000 patenti (tipo A-B-C-C.Q.C.) conseguite nella provincia di Brescia da persone di tutta Italia. Al momento sono in corso diverse perquisizioni, condotte anche con l’ausilio del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata con l’impiego di due unità cinofile della Guardia di Finanza per la ricerca di soldi contanti.