Omicidio Yana Malayko, parte processo contro l’ex Dumitru Stratan: rischia l’ergastolo

Parte il processo contro Dumitru Stratan per il femminicidio di Yana Malayko: i dettagli sul caso e cosa rischia l’uomo attualmente in carcere. 

Yana Malayko è una ragazza lombarda uccisa a Castiglione delle Stiviere lo scorso 20 gennaio a causa dell’agguato teso dal suo ex con la scusa del cane che avevano adottato in comune all’epoca della loro relazione.

Yana Malayko
Yana Malayko, parte il processo contro l’ex Dumitru Stratan (Immagine Rete)

Adesso parte il processo a carico dell’uomo che rischia l’ergastolo dopo aver ucciso l’ex. “Fu chiusa ancora viva nella valigia dall’ex fidanzato. Eccesso di violenza su un corpo minuto“, si legge.

Parte il processo contro Dumitru Stratan

Il 33enne di Castiglione delle Stiviere lo scorso 20 gennaio uccise l’ex fidanzata Yana Malayko dopo averle teso una trappola mortale. Intanto durante la mattinata di martedì 21 novembre si è svolta l’udienza preliminare dinanzi al gip Chiara Comunale.

Yana Malayko
Il luogo in cui è stata ritrovata Yana Malayko (ANSA)

Attualmente a suo carico pende l’accusa di omicidio volontario aggravato, da qui il rischio di ergastolo. Secondo la Procura di Mantova, infatti, Stratan avrebbe progettato l’omicidio della ex compagna, scegliendo di mettere in piedi una vera e propria trappola.

In prima battuta, inoltre, si sarebbe accertato in anticipo che le telecamere presenti in zona non potessero riprendere i suoi movimenti, poi l’azione omicida. Dopo il femminicidio, inoltre, avrebbe così abbandonato il corpo della ragazza in un campo.

Com’è morta Yana

Lo scorso 20 gennaio Yana era a cena con il nuovo fidanzato Andrei, a seguire tante telefonate e messaggi, da parte di Dumitru Stratan, per comunicarle che il cagnolino Buka stava male. L’animale era stato adottato insieme, ma negli ultimi giorni si trovava in affido proprio in casa del ragazzo.

Proprio per questo, di conseguenza, la 23enne si precipitò a casa, per sincerarsi delle condizioni del cucciolo, ma si trattò di una vera e propria messinscena. In realtà, infatti, Dumitru Stratan era armato di spranga, nonché nascosto in attesa della ex. La giovane fu vittima di una brutale aggressione, poi la scelta del 33enne di nascondere Yana in un trolley. Il suo corpo fu abbandonato nelle campagne delle province fra Bergamo e Mantova. 

Yana Malayko femminicidio
Yana Malayko e il femminicidio della giovane ritrovata senza vita in un campo abbandonato fra le province di Mantova e Bergamo (ANSA)

La ragazza fu vittima di minacce e violenze subite durante il corso delle settimane. Gli inquirenti ribadirono che l’uomo non accettò la fine della relazione. E proprio la sera prima della tragedia la giovane scrisse al suo nuovo compagno. “Basta, deve accettare il fatto. Non per me, ma per lui“, scrisse la giovane parlando con Andrei, il suo fidanzato all’epoca della tragedia.

Ma è proprio dalla testimonianza di Andrei che sarebbero emersi nuovi dettagli. “Dumitru diceva che l’avrebbe uccisa, se l’avesse vista con un altro“, si legge nella testimonianza di Andrei. “La picchiava e la pedinava, le chiedeva se non si vergognasse ad avere un uomo che non fosse lui”, ribadisce.

Il messaggio del padre di Yana

Sulla questione si è espresso anche Oleksandr Malayko, padre di Yana, che ha parlato in seguito al femminicidio di un’altra giovane, in questo caso Giulia Cecchettin. “Voglio esprimere le mie sincere condoglianze alla famiglia di Giulia, un’altra giovane ragazza brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato Purtroppo so bene come ci si sente. Il mio cuore e la mia anima sono con voi in questo momento, vorrei correre da voi per abbracciarvi e lottare insieme“, si legge nelle dichiarazioni riportate dal quotidiano Today.it.

Oleksandr Malayko ha offerto un quadro allarmante sulla questione femminicidi. “Sono 105 le vittime di femminicidio in Italia, in soli dieci mesi: non ho parole. Sono cresciuto con la convinzione che sia dovere di tutti, soprattutto degli uomini, proteggere le persone deboli e le donne, non solo quando sono in pericolo, ancora di più per evitare che vengano uccise“, conclude l’uomo.

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