Omicidio Manuel Millefanti, la confessione dell’amico killer: “L’ho ucciso perché…”

L’amico di Manuel Millefanti, Luca De Bonis, arrestato per l’omicidio del 43enne di Oltrona, ha confessato il delitto spiegando agli inquirenti le motivazioni  che l’hanno spinto ad uccidere l’uomo

Dopo l’arresto di Luca De Bonis, l’amico e assassino del 43enne Manuel Millefanti, l’uomo non ha saputo ben spiegare i motivi della litigata scoppiata tra lui e Manuel la sera dell’omicidio, né dell’improvvisa aggressività di Millefanti, dalla quale – dice il killer –  si sarebbe difeso pochi istanti prima di accoltellarlo.

OMICIDIO Manuel Millefanti
Omicidio Manuel Millefanti, la confessione dell’amico killer: “L?ho ucciso perché era diventato aggressivo” (ansa) milano.cityrumors.it

Nel corso dell’interrogatorio davanti al sostituto procuratore Antonio Nalesso e al capitano dei carabinieri Cristiano Barboni, Luca De Bonis, però, ricordava molto bene come aveva ferito fatalmente il suo amico Manuel, alle 4 del mattino, dopo una serata trascorsa a bere alcolici e a consumare droga.

I ricordi lucidi di Luca De Bonis

Quello che è successo nella villetta di via Marconi ad Oltrona, il 33enne di Appiano Gentile, Luca De Bonis lo ricordava bene già due giorni fa quando dinanzi al giudice di Como, Carlo Cecchetti ha confermato ogni punto della sua confessione, andando così incontro alla convalida dell’arresto e a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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Omicidio Manuel Millefanti, la confessione dell’amico killer: “L?ho ucciso perché era diventato aggressivo” (ansa) milano.cityrumors.it

La sera di lunedì scorso, davanti al sostituto procuratore Antonio Nalesso e al comandante del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Como, Cristiano Barboni, l’assassino di Millefanti aveva già spiegato gli ultimi minuti di quella lunghissima nottata. Secondo Luca, il 43enne Manuel che, a suo dire si frequentavano regolarmente in amicizia, sarebbe diventato improvvisamente minaccioso nei riguardi di De Bonis, aggredendolo e poi assestandogli uno schiaffo in pieno volto. Sberla che, tuttavia, non ha lasciato alcun segno visibile sul viso del 33enne.

L’omicidio

Luca De Bonis dopo quell’aggressione improvvisa dell’amico Manuel Millefanti, si sarebbe diretto verso il suo zaino per estrarre un coltello senza la custodia. Si è avvicinato alla vittima, colpendolo con un unico fendente al petto. Con un dito, il reo confesso ha indicato agli inquirenti anche il punto esatto dove ha assestato il colpo, ovvero diritto al cuore.

manuel millefanti
Omicidio Manuel Millefanti, la confessione dell’amico killer: “L?ho ucciso perché era diventato aggressivo” (@facebook) milano.cityrumors.it

Quell’unico colpo che non ha lasciato scampo a Manuel Millefanti, morto solo pochi minuti dopo. Ma ancor prima della confessione rilasciata dallo stesso omicida, contro di lui si erano già accumulati indizi consistenti.

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Gli indizi contro De Bonis

Dal giorno stesso del ritrovamento del cadavere, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Como hanno lavorato sodo per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto domenica sera al civico 4 di via Marconi a Oltrona. Arrivando nella stessa serata del delitto ad avere elementi sufficienti ad incastrare l’autore dell’omicidio, Luca De Bonis.  

Il 33enne di Appiano Gentile è stato riconosciuto dai militari dell’Arma dall’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona mentre intorno le 4.30, dunque mezzora dopo l’uccisione, si allontana dall’abitazione di Manuel Millefanti.

Quella sagoma nella notte è stata così identificata in Luca. Inoltre, a confermare i sospetti sul responsabile del delitto era stata la stessa vittima che, al telefono aveva sussurrato alla madre poco prima di morire il nome dell’amico: Luca. Ed era stato lo stesso killer a postare sulla sua pagina Facebook, quella sera stessa intorno a mezzanotte, un selfie scattato in casa di Manuel che lo ritraeva in compagnia della vittima e ad una vastità di bottiglie di vino semi vuote.

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