Le sue tracce si erano perse a Milano ma gli agenti lo hanno fermato al confine con la Svizzera, è accusato dell’omicidio di Lookman Mamadi Tunkara
Lo avevano soprannominato Lookman, per via della sua impressionante somiglianza con l’attaccante dell’Atalanta di cui tra l’altro era tifosissimo.
Lookman, che in realtà si chiamava Mamadi Tunkara, aveva 36 anni ed addetto alla sicurezza di un supermercato, ha perso la vita in circostanze tragiche nel pieno centro di Bergamo. Assassinato a coltellate per circostanze ancora tutte da chiarire.
A quanto pare il principale sospettato del gravissimo fatto di sangue avvenuto venerdì è stato identificato e fermato al confine con la Svizzera.
Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressore, identificato come un uomo di origini africane senza fissa dimora, avrebbe spinto Tunkara a terra per poi colpirlo con diverse coltellate. Lookman-Tunkara stava andando al lavoro con la sua bicicletta.
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Alcuni testimoni hanno riferito di una possibile lite avvenuta poco prima. Pare che l’aggressore fosse stato allontanato insieme ad altre persone dal punto vendita che la vittima sorvegliava durante un tentativo di furto.
I soccorsi, giunti rapidamente sul posto, non sono riusciti a salvare l’addetto alla sicurezza, lasciando la comunità locale sconvolta da un atto così brutale.
Originario del Gambia ma residente da tempo a Verdello, Tunkara era molto conosciuto nella sua comunità per la sua gentilezza e per il soprannome “Lookman“, derivato proprio dalla sua somiglianza con il calciatore dell’Atalanta.
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Un’aggressione avvenuta in pieno giorno, in via Tiraboschi. Tunkara è rimasto a terra in un lago di sangue, quando i soccorsi sono arrivati sul posto era già morto e del suo aggressore nessuna traccia.
Tra testimonianze e visualizzazione dei video di sicurezza sono iniziate le indagini con il tentativo di dare un volto e un nome all’assassino che qualcuno vede a piedi in stazione, e poi su un convoglio diretto a Milano.
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E forse da Milano il sospettato si sposta a nord dove viene bloccato mentre tentava di attraversare il confine con la Svizzera. Le forze dell’ordine, che avevano già avviato una caccia all’uomo, sono riuscite a fermarlo grazie alla collaborazione tra le autorità italiane e svizzere. Ora si attendono ulteriori sviluppi dalle indagini per chiarire il movente e le dinamiche precise dell’omicidio.
Al momento tuttavia “Il soggetto identificato non è sottoposto a fermo né del pm né della polizia giudiziaria perché allo stato non ci sono elementi per sottoporlo al fermo” – ha puntualizzato il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota, che ha confermato che al momento il giovane è solo principale sospettato.
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“Stiamo lavorando, proseguiremo, non appena avremo elementi per dire se la gravità indiziaria sussiste vi diremo qualcosa”. La PM Rota ha anche aggiunto che la polizia di Chiasso ha avuto in consegna il giovane dalla polizia svizzera. Il possibile responsabile dell’omicidio sarebbe un 28enne del Togo senza fissa dimora.
Mamadi Tunkara era una figura nota e benvoluta, sia tra i colleghi del supermercato in cui lavorava sia all’interno della foltissima comunità gambiana di Bergamo. Prima del lavoro come addetto alla sicurezza, aveva svolto l’attività di rider, dimostrando grande dedizione e spirito di sacrificio. La notizia della sua morte ha lasciato un vuoto profondo tra amici e conoscenti, che ricordano con affetto la sua disponibilità e il suo sorriso contagioso.
Il sindaco di Bergamo, Elena Carnevali, ha espresso il suo sgomento per quanto accaduto, definendo l’episodio “una ferita per tutta la comunità”. In un messaggio di cordoglio alla famiglia, ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione sui temi della sicurezza e della convivenza civile.
Anche Carrefour Italia, la catena presso cui lavorava Tunkara, ha diffuso una nota per esprimere solidarietà e vicinanza ai suoi cari.
L’uomo arrestato, del quale non sono ancora state rese note le generalità è in carcere in attesa del primo interrogatorio, della convalida del fermo e delle accuse.