Questa mattina, lunedì 10 giugno, nella nuova udienza per l’omicidio di Giulia Tramontano, l’imputato Alessandro Impagnatiello torna a parlare davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano
Alessandro Impagnatiello, il 31enne reo confesso dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, uccisa con 37 coltellate incinta al settimo mese di gravidanza il 27 maggio del 2023 nella loro villetta di Senago, a Milano, è tornato a parlare questa mattina nella nuova udienza dove è accusato del delitto.
Oggi, lunedì 10 giugno 2024 in Tribunale a Milano, davanti alla Corte d’Assise di Milano, si conclude l’esame dell’imputato e poi saranno sentiti i due consulenti della difesa: lo psichiatra e la psicologa. Non solo, a parlare anche i due consulenti (psichiatri) degli avvocati della famiglia Tramontano.
Impagnatiello: “Ero saturo di bugie”
E’ prevista una lunga mattinata di discussione delle perizie questa mattina in aula. E mentre la famiglia di Giulia continua a chiedere sui social giustizia per la 29enne con una pena esemplare, Alessandro Impagnatiello ritorna a parlare davanti ai giudici della prima confessione del tradimento alla vittima. “Non volevo perdere Giulia”, racconta l’imputato che prosegue, come riporta anche il Giorno, la sua confessione:
“Dopo aver confessato a Giulia della storia parallela lei è tornata a Napoli da sola. Al suo ritorno a Milano ho ritrattato perché di fronte al suo allontanamento stavo male non potevo perderla lei era il mio futuro. Volevo riprendere la nostra strada che da qualche mese era diventata tortuosa”. Il 31enne continua ancora spiegando: “Non sono pazzo, ero saturo di bugie”. Così l’udienza parte con il controesame dell’imputato: “Svelare a Giulia che la tradivo è stato l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo, questo non vuol dire che sono pazzo, non penso di essere pazzo, ma che ero saturo di dire bugie”.
Nel suo interrogatorio Impagnatiello ribadisce ancora una volta che la notizia della gravidanza di Giulia avrebbe acceso in lui “un’altalena” di emozioni contrastanti al punto tale che la scelta di svelare alla donna la relazione extraconiugale con l’amante è stato un atto di esasperazione: “Non ero abituato a dire bugie. Era come se fosse strabordato qualcosa, come se dovessi svuotarlo perché qualcosa mi mangiava dentro. Non ho spiegazioni sul perché ho confessato il tradimento, così come non so perché permettevo all’altra ragazza di vedere il mio cellulare dove c’era tutta la mia vita con Giulia”.
Il post della mamma di Giulia
Loredana Femiano, mamma di Giulia Tramontano, nel giorno della nuova udienza del processo per la morte della figlia, su Instagram ha scritto un post dicendo: “Il mondo già non è stato un posto giusto e all’altezza di queste due vite. In tutto questo orrore però ora è tempo che sia fatta giustizia e la giustizia in questo caso è una pena esemplare”.
La donna ha poi aggiunto: “Cara Giulia, non è più tempo di orrore, non è più tempo di bugie, di egoismo e di cattiveria. Chiunque ti abbia incrociato nel percorso della vita, conserva oggi un dolce ricordo che resterà un segno indelebile nella sua anima”. La famiglia Tramontano oggi non è presente in aula.
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L’amante, Ibiza e il rapporto con l’altro figlio
La difesa chiede ad Alessandro Impagnatiello della sua prima paternità. Il 31enne risponde dicendo: “Avevo 21 anni e facevo la vita da 21enne, quando è nato era come se fosse un mio fratellino. Grazie a lui ho scalato velocemente un percorso professionale a me favorevole, volevo sempre di più per concedere al bambino. È una cosa normale per ogni genitore e sono stato molto orgoglioso quando lui mi ha chiesto di fare il rappresentante dei genitori nella sua classe”.
Poi è le domande vertano su “A”, collega dell’imputato nonché “fidanzata parallela”. Impagnatiello riferisce che voleva staccarsi dalla donna. L’idea di Alessandro e Giulia era quella di trasferirsi a Ibiza. L’uomo dice: “Durante la settimana a Ibiza non la sentii, (l’amante n.d.r) le dissi l’ennesima bugia, che ero con i miei amici. Mi mandava messaggi ma non rispondevo, mi scrisse: ti lascio perdere, ci sentiamo poi. Volevo staccare, ero lontano, togliere qualcosa che mi aveva disturbato. Volevo staccarmi come tante altre volte avevo provato in passato”.
L’avvocato incalza e chiede all’ex barman della vacanza a Ibiza: “Questo viaggio l’organizzammo mesi prima. Volevo trasferirmi in Spagna a vivere e decisi di parlare di questo progetto con lei. E Giulia era disposta a trasferirsi, l’unica mia ragione per non spostarmi da Milano era il mio altro figlio…Ci eravamo dati uno spazio di tempo di 5 anni perché Thiago avrebbe retto meglio un trasferimento. Quella vacanza ci fece tornare con un bel progetto, quella vacanza ci aveva molto uniti”.