La consulenza psichiatrica ha valutato le condizioni di Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, in seguito alla morte violenta di sua madre. Cosa ha deciso il gip e quali sono le novità sulla morte di Fiorenza Rancilio. Per il gip deve andare in carcere.
La consulenza psichiatrica ha l’obiettivo di valutare le condizioni di Guido Pozzolini Gobbi Rancilio e di una possibile imputabilità dell’uomo. Intanto si indaga sulla morte della madre Fiorenza Rancilio, 73enne trovata senza vita.
Nel frattempo il 35enne si trova nel reparto di Psichiatria del Policlinico di Milano ed è stato ascoltato dal gip Guido Fanales per l’interrogatorio di convalida. Il pubblico ministero ha chiesto la custodia cautelare in carcere per il figlio della vittima. Al momento, però, le sue condizioni non avrebbe consentito il trasferito presso il carcere di San Vittore.
Cosa emerge dalle indagini
Nuovi dettagli emergono sul delitto avvenuto lo scorso martedì 12 dicembre. Da un primo esame medico legale, infatti, emergerebbe l’ora della morte fissata intorno alle 7.30 del mattino. Il ritrovamento del corpo senza vita è avvenuto a mezzogiorno. A scoprire la donna senza vita è stata la colf, il dipendente delle aziende della famiglia Rancilio e uno zio della donna. Tutti e tre sarebbero riusciti ad accedere nell’appartamento, poi la tragica scoperta.
Proprio in casa hanno invece trovato il figlio della vittima che “girava intorno al corpo della madre“. La vittima sarebbe stata trovata avvolta in alcuni asciugamani e in un piumone. Parole confuse, frasi sconnesse, questo è quanto avrebbe messo a verbale il personale sanitario intervenuto per l’accaduto.
L’uomo avrebbe risposto al 118 con la sola frase “viva la libertà“. Il pubblico ministero ritiene che l’uomo debba andare in carcere visti i pericoli di rischio di fuga e anche quello di reiterazione del reato. Nel frattempo l’uomo si trova piantonato nel reparto di Psichiatria del Policlinico di Milano.
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Fermo convalidato
Si è tenuto nella mattinata odierna, presso il Policlinico di Milano, l’interrogatorio di convalida del fermo. A disporlo è stato il gip che si è recato presso il reparto di Psichiatria, luogo in cui è ricoverato il figlio di Fiorenza Rancilio.
Chi era Fiorenzo Rancilio
La donna trovata morta aveva 73 anni, abitava nell’appartamento di via Crocefisso. Si tratta di una immobiliarista che ricopriva ruoli di vertice all’interno di Palladium Group e Omnium. Il palazzo in cui si trova l’appartamento della donna è una sorta di quartiere generale, fulcro degli interessi economici della famiglia: in quello stabile si trovano infatti le sedi delle aziende, al sesto piano c’è anche la casa del figlio, l’uomo accusato di averla uccisa.
Il fratello rapito dalla ‘ndrangheta
Augusto Rancilio era il secondogenito della famiglia, rapito all’età di 26 anni. Il 2 ottobre 1978, intorno alle ore 7 del mattino a Cesano Boscone, in via del Salici, strada all’angolo con via dei Pioppi, l’uomo fu rapito mentre era a bordo di una Peugeot 604. Insieme a suo padre si stava dirigendo verso un cantiere edile. Suo padre era un costruttore italo-francese molto conosciuto. Fin da subito l’uomo del giovane ribadì di non poter pagare alcun riscatto poiché le sue imprese erano sovvenzionate dalla banche. Da quel momento di suo figlio Augusto si persero completamente le tracce.
Le parole dell’avvocato
Il legale Francesco Isolabella ha parlato al margine dell’interrogatorio di convalida. “L’udienza è stata rapidissima, non aveva nulla da dire. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, non sa neanche cosa sia accaduto. Alla domanda ‘dove si trova sua madre’ ha risposto dicendo che si trovava a casa. Il pm farà le sue valutazioni, ma secondo me non si rende conto di quanto accaduto”, spiega il legale.
L’avvocato ha spiegato di conoscere già da qualche tempo la donna uccisa, ribadendo che la donna fosse molto preoccupata per le condizioni del figlio. “La madre diceva sempre: ‘quando non ci sarò più lui cosa farà’. Non ho fatto alcuna richiesta. Mi rimetto alle decisioni del giudice. Vorrei soltanto che fosse mantenuta la situazione di cura come quella attuale“, ha auspicato l’avvocato.
Il gip dispone il carcere
Il fermo è stato convalidato da parte del gip di Milano Giulio Fanales per Guido Rancilio, accusato dell’omicidio aggravato della madre Fiorenza. Il giudice ha disposto la detenzione in carcere riconoscendo il pericolo di fuga, e anche “le palesi condizioni d’instabilità psicologica dell’indagato”, l’assunzione di psicofarmaci, e per questo ritenuto “una persona del tutto incapace di governare i propri impulsi, a prescindere dal deleterio esito del loro libero sfogo” scrive nelle carte. Nel provvedimento inoltre si legge anche del suggerimento di una pena detentiva superiore ai tre anni. Al momento Rancilio resta ricoverato nel reparto di psichiatria del Policlinico. E’ in attesa della perizia psichiatrica che dovrà disporre il pm che si occupa delle indagini sull’uccisione della madre.