Omicidio a Cisliano, ucciso e abbandonato nei boschi: due omicidi in dieci giorni

Il cadavere di un giovane marocchino è stato trovato a Cisliano, nel Milanese ucciso da colpi di pistola, gli inquirenti indagano su un possibile regolamento di conti legato allo spaccio di droga, si tratta del secondo omicidio in pochi giorni

Due morti in poche ore dall’inizio dell’anno. Il corpo senza vita di un giovane è stato rinvenuto in una stradina isolata a Cisliano, in provincia di Milano.

Omicidio Cisliano
Due omicidi in pochi giorni nei boschi dello spaccio – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

La vittima, un uomo di origine marocchina di 28 anni, è stata colpita da un’arma, probabilmente una pistola, anche se compatibilmente con i primi riscontri eseguiti sul cadavere, non si esclude anche l’uso di un coltello.

Cisliano, omicidio nella zona dello spaccio

Le prime indagini portano a ipotizzare un regolamento di conti nel mondo dello spaccio di droga che nella zona dei boschi che circondano Cisiliano è già stato più volte oggetto di segnalazione da parte dei residenti.

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Secondo le informazioni la zona è infatti ben nota per le attività di gruppi criminali nordafricani legati al traffico di sostanze stupefacenti. Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire i dettagli di quanto accaduto.

Il ritrovamento del cadavere

Il corpo è stato scoperto in tarda serata in via Regina Elena, vicino alla provinciale 236. Un passante, notando il cadavere sul ciglio della strada, ha immediatamente allertato i soccorsi chiamando il 112. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso, e i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso.

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Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe stata uccisa altrove e successivamente abbandonata sul posto. Questo tratto di strada è privo di illuminazione e telecamere di sicurezza, dettaglio che complica ulteriormente le indagini.

Le ipotesi investigative sull’omicidio di Cisliano

Gli investigatori stanno seguendo la pista di un regolamento di conti legato al traffico di droga. La vittima, già nota alle forze dell’ordine per precedenti nello spaccio, si inserisce in un contesto di gang nordafricane attive e in competizione tra loro nelle campagne del Parco del Ticino per il mercato della droga.

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Non è la prima volta che episodi simili accadono nella zona. Uno dei casi più recenti è l’omicidio di Anas Khuja, avvenuto a Santo Stefano tra Arluno e Pogliano Milanese. Anche in quel caso, il delitto sembrava legato alle faide tra gruppi criminali coinvolti nello spaccio di eroina e cocaina a basso costo.

Una rete di gang instabile

Il traffico di droga nelle campagne del Milanese è caratterizzato da bande fluide, i cui equilibri interni sono precari e in continua evoluzione. Le tensioni tra i membri di queste organizzazioni possono facilmente sfociare in violenze mortali.

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Gli investigatori, diretti dalla Procura, non escludono possibili collegamenti con altri episodi di violenza legati allo spaccio nei boschi. Tuttavia, al momento non ci sono prove concrete che colleghino questo omicidio a precedenti crimini nella zona.

Le indagini in corso

L’assenza di testimoni diretti e la mancanza di telecamere nella zona rendono complessa la raccolta di elementi utili. Gli esperti delle investigazioni scientifiche stanno analizzando la ferita riscontrata sul corpo della vittima per determinare l’esatta arma utilizzata.

Il primo esame condotto dal medico del 118 suggerisce che la ferita potrebbe essere compatibile con un colpo d’arma da fuoco, ma non si esclude l’ipotesi di una coltellata, forse precedente al colpo di pistola che sarebbe stato letale.

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