Dopo la vandalizzazione del murales dei Simpson deportati ad Auschwitz al Memoriale della Shoah a Milano si punta il dito contro un famoso writer milanese. Un video girato da una troupe della Rai confermerebbe i sospetti. La nota dello staff dello street artist aleXsandro Palumbo
Avrebbe un nome (e anche famoso) uno dei vandali che nel giorno della Memoria a Milano, lo scorso 27 gennaio, avrebbe sfregiato il murales Simpson al Memoriale della Shoah a Milano. Almeno questo è quanto sostiene l’entourage dell’autore dell’opera, lo street artist aleXsandro Palombo, secondo quanto riportato in una nota del magazine d’arte ARTUU.
L’opera d’arte dei Simpson deportati “Binario 21” ha fatto il giro dei media di tutto il mondo e, a un anno dalla sua realizzazione, ha già subito ben quattro atti vandalici, in un caso addirittura un famoso writer milanese è stato colto in flagrante da una troupe della RAI mentre copriva gli occhi di Marge Simpson con la sua Tag. In altri atti vandalici, anche le Stelle di David dei pigiami a righe dei 4 protagonisti dell’opera, la famiglia Simpson, sono state coperte di nero e, proprio sabato scorso, Giorno della Memoria per le vittime dell’Olocausto, l’ultimo raid antisemita che ha portato ignoti a sfregiare il murales con le scritte “W Hitler” e “Fuck Israele”.
Sfregio in stile “writer”
Secondo quanto spiegato in una nota lo staff dell’autore dell’opera d’arte vandalizzata a Milano sabato scorso: “La vergognosa vandalizzazione avveniva di mattina a neanche 24 ore di distanza da quella precedente con cui qualcuno aveva già cancellato con pennarello nero le Stelle di David e poi aveva fatto uno scarabocchio sull’intera opera con un tratto ben piazzato e ben delineato, in stile writer”.
Lo staff dell’artista aleXsandro Palumbo conclude sottolineando, come riporta anche il Giorno: “La firma Dumbo invece è stata apposta la mattina, anche essa fatta con pennarello nero in stile writer. Vandalizzare un’opera in memoria dell’olocausto realizzata al Memoriale della Shoah è un gesto ripugnante, codardo e vile. Stiamo informando le autorità competenti anche su questo precedente e vergognoso atto.”
La denuncia
Nella lunga nota divulgata dallo staff di Palumbo anche l’amarezza espressa dalla Senatrice Liliana Segre che, sull’accaduto si è detta amareggiata. Anche il tabloid inglese Dailymail dedica un articolo sugli atti vandalici che hanno colpito l’opera dei Simpson ebrei dedicata alla memoria dell’Olocausto evidenziando che a Milano è la quarta volta che il murales viene sfregiato in meno di un anno dalla sua realizzazione.
La senatrice Segre presidente della Commissione contro l’odio durante il suo intervento all’università Statale di Milano ha denunciato, in merito al problema dell’antisemitismo, che “qualcuno ha fatto uno sgorbio che inneggiava ad Hitler sopra al murales del Memoriale della Shoah.” Intanto, il consigliere comunale di Milano Daniele Nahum, insieme al presidente del Consiglio Comunale, Elena Buscemi, hanno presentato una denuncia in questura.
LEGGI ANCHE: >>> Cosa fare a Carnevale in Lombardia: i 5 eventi da non perdere per nessun motivo
LEGGI ANCHE: >>> Geometra scomparso in Valtellina: cosa sappiamo della sparizione di Ivano Camarri
La testimonianza Rai
All’ultimo sfregio del murales di aleXsandro Palumbo a Milano hanno assistito i giornalisti Rai che, durante delle riprese video, hanno sorpreso un uomo mentre deturpava l’opera al Memoriale della Shoah coprendo gli occhi di Marge con la Tag DUMBO. In merito all’evento, la giornalista Donatella Negri, sul posto proprio per parlare dell’atto vandalico sull’opera avvenuto neanche 24 ore prima, ha dichiarato sul presunto vandalo: “Il writer è molto popolare ed è milanese”.
Il presunto colpevole che appare nel video Rai è un uomo adulto e risulterebbe molto popolare sul web. E’ possibile risalire a lui attraverso molti contenuti che lo riguardano in prima persona. Nel frattempo, dopo gli ultimi sfregi antisemiti lo street artist aleXsandro Palombo ha fatto sapere che i murales non verranno più ripuliti, affermando che “tutti gli sfregi antisemiti diventano parte integrante dell’opera come testimonianza e denuncia contro l’antisemitismo e l’indifferenza”.
