Una tragedia registrata la sera della vigilia di Natale quando il 52enne dipendente dell’Asma, Maurizio Mazzeo, è rimasto schiacciato a lavoro tra un camion dei rifiuti e un’auto parcheggiata. Lascia la moglie e tre figli
Si è spento all’età di 52 anni mentre era al lavoro la sera della vigilia di Natale nell’impianto dell’Asma di via Zama, l’azienda rifiuti di cui Maurizio Mazzeo era dipendente. L’uomo è morto schiacciato tra un camion della raccolta rifiuti e un’auto parcheggiata.
Una delle prime ipotesi avanzate dalla scientifica giunta sul posto della tragedia il 24 dicembre sera è che il 52enne sia sceso dal camion che guidava forse senza inserire il freno a mano e che il mezzo si sia mosso lungo la pendenza della strada travolgendolo e schiacciandolo contro un’automobile parcheggiata.
Il cordoglio alla famiglia Mazzeo
Dopo il drammatico incidente, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a nome anche di tutta l’Amministrazione comunale meneghina, ha espresso il suo cordoglio verso la famiglia Mazzeo: “Siamo profondamente rattristati per il tragico incidente che è costato la vita a Maurizio Mazzeo, dipendente di Amsa. Esprimo il mio personale cordoglio e quello della Giunta alla famiglia e ai suoi colleghi di lavoro. Le nostre più sentite condoglianze”.
La vittima, Maurizio Mazzeo, lascia una moglie e tre figli nel dolore. L’uomo insieme alla famiglia viveva a Cernusco sul Naviglio. Molte le condoglianze giunte alla moglie di Mazzeo ma dai sindacati, giunge anche un richiamo dopo quanto avvenuto.
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Il richiamo di Cgil
Dopo il fatto, una nota della Camera del Lavoro e della Funzione pubblica Cgil sottolineano, dopo le dovute condoglianze espresse alla famiglia del dipendente Asma, un appunto sulla tragica morte sul lavoro: “L’altro ieri l’ennesimo morto sul lavoro a Milano e come nelle guerre militari che straziano il mondo anche quella che miete vittime innocenti tra chi lavora non si ferma. Un lavoratore di Amsa è rimasto schiacciato dallo stesso mezzo di servizio che avrebbe dovuto guidare.
Alla famiglia il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. Quello che rimane è il dubbio, il ragionevole dubbio, se non si possa fare di più per evitare questa strage. Errore umano, guasto meccanico? Rimaniamo in attesa della ricostruzione ma sappiamo che, come tutte le altre, anche questa morte sul lavoro si sarebbe potuta evitare.
Investimenti su sicurezze passive, manutenzione dei mezzi, maggiore formazione del personale, soluzioni organizzative che non prevedano si lavori da soli (perché gli occhi degli altri siano anche i nostri) sono solo alcune delle leve su cui lavorare per prevenire. Si, perché la soluzione è proprio la prevenzione”.
