Il poliziotto 35enne Luca Scatà prima di morire ha portato a compimento il suo ultimo sogno: il matrimonio con l’amata moglie Miriana
Nel 2016 uccise Anis Amri, il terrorista della strage ai mercatini di Natale a Berlino, ora a distanza di otto anni, un male incurabile lo ha stroncato. Prima di morire, però, Luca Scatà ha realizzato il suo ultimo grande desiderio, convolare a nozze con Miriana.
Il 17 luglio la cerimonia presso l’ospedale San Raffaele di Milano dove il poliziotto 35enne era ricoverato da tempo. Momenti commoventi nella saletta adibita per l’occasione. Fiori, anelli e tante, troppe lacrime.
Il “Sì” di Luca Scatà prima della morte
Le mani strette si intrecciano a voler sigillare quel momento che sarà per sempre. Insieme “finché morte non ci separi”. La formula di rito pronunciata durante la celebrazione del matrimonio, questa volta ha una consapevolezza che pesa per i due sposini. Luca Scatà, morirà dopo 8 giorni da quel “Sì” alla sua neo moglie Miriana Tavormina.
E’ l’ultimo desiderio che il poliziotto ha realizzato prima di lasciare questo mondo. Lo spumante stappato da un infermiere per festeggiare le nozze, i parenti stretti negli abiti eleganti, le foto e i sorrisi – spezzati a metà. Gli scatti di quella giornata mostrano il volto scavato dalla malattia, ma immortalano anche un momento di autentica felicità. Forse l’ultimo. Otto giorni dopo il matrimonio, Luca muore in un letto dell’ospedale di via Olgettina a Milano.
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Il gesto eroico di 8 anni fa
Il nome di Luca Scatà sarà per sempre legato alla sparatoria di via Primo Maggio a Sesto San Giovanni dell’Antivigilia di Natale del 2016, quando l’agente Scatà uccise il terrorista Anis Amri, tunisino affiliato all’Isis che solo 4 giorni prima aveva mandato un camion a schiantarsi sulle bancarelle dei mercatini di Natale a Berlino provocando la morte di 12 persone e ferendone altre 56.
Al Volante dell’Alfa Sesto della polizia di Stato c’è l’agente in prova Luca Scatà. Sono le tre del mattino del 23 dicembre 2016 e dal commissariato di zona viene intercettato Anis Amir. Ancora i poliziotti non sanno chi è, vogliono solo controllarlo. L’agente scelto Cristian Movio scende dalla pattuglia e si avvicina al 24enne che se ne sta solo sul marciapiedi. Gli chiede i documenti. “Non ce li ho, sono di Reggio Calabria”, risponde il tunisino.
Movio non si fida e gli chiede di svuotare lo zainetto. Il sospettato tira fuori la pistola – una calibro 22 di fabbricazione tedesca – e spara contro l’agente Movio viene colpito in maniera non grave alla spalla. A quel punto arriva Scatà. Appena il tunisino compare sulla linea di tiro, l’agente, allora ancora in prova, si alza e spara due volte. L’uomo muore poco dopo. Qualche ora dopo, dai controlli sulle impronte digitali si scopre che quello era il killer di Berlino, ricercato in tutta Europa da 96 ore.
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Il tributo delle autorità dopo la morte
Il ricordo della premier Giorgia Meloni in memoria del poliziotto Scatà: “Il suo esempio di dedizione e il suo coraggio resteranno sempre nei nostri cuori. Un pensiero sentito ai suoi cari e a tutta la Polizia di Stato. Riposa in pace, Luca”.
Il tributo all’uomo anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Il suo coraggio e la sua dedizione rappresentano un luminoso esempio che continuerà ad ispirare tutti coloro che lavorano ogni giorno per garantire la sicurezza dei cittadini”.