L’ennesimo caso di molestie sessuali ai danni di una giovane studentessa vittima di abusi da parte di due uomini alla stazione di Monza. Il racconto dell’orrore vissuto dalla vittima raccontato dalla madre
La mamma della giovane studentessa, come ogni mattina, dopo aver lasciato la figlia alla stazione dei treni a Monza attendeva in auto nel piazzale di ricevere un messaggio o un telefonata da parte della ragazza che la rassicurava che era salita a bordo e che tutto andava bene.
Ma ieri mattina, lunedì 20 novembre, quella telefonata tanto attesa non arriva. Pochi minuti dopo la donna ha visto la figlia che usciva in lacrime dalla stazione. Preoccupata le va incontro: un uomo le aveva palpeggiato il fondoschiena e un altro le aveva pronunciato parole in una lingua straniera che la giovane non aveva capito ma che risuonavano alquanto brutali.
Studentessa molestata da due uomini alla stazione di Monza. Il racconto della madre
Dopo essere stata palpeggiata e molestata dai due uomini di origini straniere, la studentessa impaurita, è scappata fuori la stazione dei treni di Monza dove ogni mattina aspettava il convoglio che la portava verso Milano. Raggiunto il piazzale delle auto, ha rintracciato la madre, che era lì in attesa, e le ha raccontato tutto.
A raccontare la storia alla redazione di MonzaToday è la madre della vittima che spiega l’accaduto: “Questi fatti sono gravi e non devono passare inosservati. Non è possibile che una ragazza di 21 anni debba avere paura ad andare in stazione a prendere il treno per andare all’università”.
La donna, ancora scioccata e in lacrime ha poi continuato il suo racconto spiegando cosa era accaduto alla figlia 21enne poche ore prima: “Mia figlia studia a Varese. Alle 6 eravamo in stazione. Come sempre avrebbe preso il treno per Milano Garibaldi e da lì quello per Varese. Come tutte le mattine io aspetto in auto fino a quando lei non sale in treno”.
L’indignazione della madre della vittima: “Non si è liberi neanche di prendere un treno”
La mamma della 21enne molestata a Monza continua la scioccante vicenda accadutale alla figlia, spiegando, come riporta anche MilanoToday questa mattina: “Non si sai mai quello che potrebbe succedere: un imprevisto, oppure un ritardo. Ieri mattina è successa una cosa che non dovrebbe succedere a nessuno. Lei stava scendendo le scale per andare al binario quando un uomo le si è avvicinato e le ha toccato il sedere. Lei è rimasta pietrificata”.
“E subito dopo le si è avvicinato un altro uomo che le ha detto qualcosa, ma lei non ha capito che cosa. È scappata verso l’uscita ed è subito salita in macchina terrorizzata”. Dopo averla tranquillizzata, la donna ha accompagnato la figlia alla fermata della metropolitana di Bignami. Da qui, la giovane 21enne ha poi raggiunto la stazione di Garibaldi e, infine, l’Università di Varese.
Infine la donna ha concluso il suo racconto esprimendo il suo angosciante stato d’animo:
“Io sono sconvolta, terrorizzata ma mi sento anche terribilmente in colpa. Ma come possono accadere questi fatti? È forse normale dover accompagnare una ragazza di 21 anni fino alla banchina del treno? Fortunatamente la situazione non si è evoluta ulteriormente, ma non è ammissibile che una ragazza alle 6 del mattino non sia neppure libera e sicura di andare a prendere il treno. E tutto questo succede in una città come Monza”.