Separata dalla famiglia dopo la fuga dalla Turchia, dov’era rifugiata dal 2023, è stata ritrovata a Lodi dopo aver vissuto un incubo a occhi aperti.
La vicenda è accaduta il 30 maggio 2023: la squadra mobile di Lodi, mentre faceva un normale controllo della zona, in una località periferica della città ha trovato una ragazza minorenne in stato di shock. Immediatamente sono partite le indagini, culminate con il provvedimento transnazionale nei confronti di una donna di origine albanese ancora ricercata e di due uomini, individuati e fermati. Ecco di cosa sono accusati.
Il cittadino pakistano e quello afgano, dopo essere stati individuati ed arrestati grazie a una collaborazione tra la locale Procura della Repubblica, la Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e la polizia di Lodi, sono oggi accusati di sequestro di persona ai fini di violenze sessuale, lesioni, estorsione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Vittima è una minorenne di origine siriana: ecco cosa ha dovuto subire.
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La fuga dalla guerra e dal terremoto
Non appena la minorenne è stata trovata in quella zona abbandonata di Lodi, sono scattate le indagini finalizzate a capire chi lei fosse e soprattutto chi l’avesse portata lì in quelle condizioni. Si è quindi scoperto che la ragazza, insieme alla propria famiglia composta da siriani rifugiati in Turchia per via della guerra, era scappata dalla Turchia in direzione della Germania in seguito al grave terremoto del 6 febbraio 2023. Per questo viaggio la famiglia si era affidata a un gruppo di trafficanti ma, una volta in Slovenia, il padre e il fratello erano stati caricati a bordo di un’auto mentre lei, sua mamma e sua nonna erano state messe su un altro veicolo.
Una volta varcato il confine dell’Italia, il padre e il fratello erano stati scaricati in una piazzola di sosta dell’autostrada ad Udine mentre la ragazza, la mamma e la nonna erano state portate a Reggio Emilia, in una zona rurale. Qui, con una scusa, i trafficanti avevano allontanato la ragazza dalle sue familiari e l’avevano portata in un’altra casa.
L’inizio dell’incubo
Una volta giunta nella nuova abitazione, la ragazza ha visto palesarsi davanti ai suoi occhi l’ennesimo incubo della sua vita. Dopo la fuga dalla sua terra per via della guerra e da quella che l’aveva accolta a causa del terremoto, in Italia ha trovato gli abusi sessuali, le violenze e le percosse. I trafficanti, infatti, l’hanno malmenata e l’hanno costretta a chiedere al padre dei soldi per la sua liberazione. Una volta avvenuto il pagamento, quindi, i malviventi l’hanno portata a Lodi e quindi l’hanno liberata in quella zona nella quale poi è stata ritrovata dalla Polizia Locale.
Le indagini
Eseguire le indagini per gli agenti non è stato facile, sia a causa dell’ampiezza dell’operazione che per via delle difficoltà linguistiche della minore. Nonostante questo, però, la ragazza è riuscita a parlare di due autovetture di grossa cilindrata a bordo delle quali lei e la sua famiglia sarebbero arrivati in Italia e, successivamente, il confronto delle immagini delle telecamere con i social network han permesso agli agenti di individuare i tre trafficanti.
Il primo è stato arrestato dalla polizia croata mentre trasportava tre clandestini; il secondo è stato arrestato dalla Polizia di Modena durante un controllo e la terza, invece, dev’essere ancora fermata. Mentre li arrestavano, i due stavano già lavorando al traffico di esseri umani, questa volta sulla rotta balcanica.