Milano, tese un cavo di acciaio in mezzo alla strada per noia: Alex Baiocco condannato a 3 anni. Il motivo

A gennaio tese un cavo ad altezza uomo per strada. Oggi è stato condannato: ecco le motivazioni della sentenza. Riconosciute le attenuanti

Non era da solo, quel 3 gennaio 2024, a tendere un cavo d’acciaio in mezzo alla strada in viale Toscana, a Milano. A segnalarlo per primo un 26enne che, notando i tre ragazzi mentre assicuravano la micidiale trappola a un palo della segnaletica stradale da un lato e al corrimano della pensilina della fermata dell’autobus dall’altro, ha pensato di chiamare la centrale operativa di via Moscova. Immediato l’intervento, così come l’inizio delle indagini: oggi uno è stato condannato.

Tende un cavo in mezzo alla strada
Tende un cavo in mezzo alla strada: condannato a 3 anni (milano.cityrumors.it / ansafoto)

Il testimone oculare ha visto tutto e, fortunatamente, ha subito saputo descrivere i volti dei tre ragazzi che avevano appena fatto quella bravata. Immediata quindi la caccia ai tre che, poco dopo, ha portato al fermo del 24enne Alex Baiocco. Oltre a corrispondere all’identikit, ha anche ammesso di aver preso parte al gruppo: ecco oggi, a distanza di nove mesi, la sua condanna.

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L’arresto immediato

Bloccato dai Carabinieri la sera stessa del 3 gennaio in viale Sabotino, Alex Baiocco è stato arrestato con l’accusa di strage. A pesare ulteriormente su di lui le accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti e di ricettazione: il cavo d’acciaio, fortunatamente tolto in tempo prima che potesse ferire qualcuno, avrebbe potuto causare danni enormi alle auto in circolazione, ai ciclisti o ai pedoni. Immediata la giustificazione del ragazzo, che ha lasciato sbigottiti tutti: “Ci stavamo annoiando, l’abbiamo fatto per divertirci” avrebbe detto a quel tempo, senza mai fare alcun riferimento ai due complici.

Tende un cavo in mezzo alla strada
Tende un cavo in mezzo alla strada: condannato a 3 anni (milano.cityrumors.it / ansafoto)

La condanna

La giudice di Milano Sonia Mancini, nonostante le pesantissime accuse iniziali, nel processo con rito abbreviato ha condannato il 24enne a 3 anni di reclusione. La Mancini, infatti, ha riconosciuto in Alex Baiocco un “sincero pentimento” nell’aver architettato quel gesto potenzialmente pericolosissimo. Oggi ai domiciliari, secondo la giudice Baiocco avrebbe preso piena consapevolezza di quanto ha commesso a gennaio e, soprattutto, dei rischi di quel gesto.

Questo è testimoniato anche dal fatto che durante gli interrogatori Alex Baiocco ha ammesso che la sera stessa avrebbe voluto tornare indietro per rimuovere il cavo, cosa che però non avrebbe fatto “per paura di essere scoperto“. Contestualmente è stato arrestato anche uno dei due complici che erano con lui, che ha patteggiato 2 anni e 6 mesi ed è quindi tornato in libertà. Il terzo, invece, era minorenne e si è scoperto avere problemi psichici.

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