Un drammatico incidente ha strappato la vita a uno stimato architetto milanese. L’incidente sulla Cima Cigola: ecco cos’è successo
Doveva essere una normale escursione in montagna, di quelle che probabilmente aveva già fatto e rifatto. Quella sulla Cima Cigola, però, per Ermanno Molin Pradel di Milano è stata l’ultima: nel primo pomeriggio di ieri, infatti, è caduto dalla cresta della cima che si trova a 2600 metri e l’incidente è stato per lui fatale. Ecco cos’è successo.
L’escursionista, che non era nuovo a questo tipo di gite e quindi si suppone ben equipaggiato fisicamente e mentalmente, si trovava in zona con i famigliari. Quando hanno capito cos’era successo hanno subito chiamato i soccorsi ma per lui nn c’è stato niente da fare, nonostante l’elisoccorso arrivato rapidamente da Sondrio con le squadre territoriali del Cnas. Ecco la dinamica dell’incidente.
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Le condizioni della Cima Cigola
La salita del Passo Cigola all’omonimo Pizzo è classificata di difficoltà EE, ciò significa che si consiglia solo ad escursionisti esperti. Sebbene non serva alcuna particolare attrezzatura per affrontarla, presenta alcune difficoltà soprattutto legate al terreno scivoloso e ai passaggi rocciosi che, per superarli, necessitano dell’aiuto delle mani o di una valutazione della roccia prima di appoggiarvi il piede. In discesa, poi, questi rischi aumentano e, tra venerdì e sabato, il vento forte che ha coinvolto anche queste zone e la neve che è arrivata sulle cime valtellinesi ha portato queste cime in condizioni quasi invernali, quindi ancora più insidiose.
Tra venerdì e sabato, infatti, per via della perturbazione che ha travolto la Lombardia la neve è arrivata sulle cime già a partire da un’altitudine di 1500 metri sul livello del mare e quindi anche la Cima Cigola era imbiancata, quando l’architetto l’ha affrontata con la sua famiglia. Il calo delle temperature, però, come ha specificato il Soccorso Alpino ha determinato un aumento del rischio per gli escursionisti. “Abbigliamento, equipaggiamento e competenze devono essere congeniali ai cambiamenti climatici in corso”, ha aggiunto il Soccorso.
L’incidente
Secondo una prima ricostruzione operata dai soccorsi, l’architetto è scivolato in fase di discesa, tradito dal ghiaccio che gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio. Chiamata la centrale del Servizio Regionale del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, quindi, ha mandato sul posto l’elisoccorso del 118 da Sondrio e le squadre territoriali del Cnas. Sul luogo dell’incidente, quindi, hanno lavorato sei tecnici della Stazione di Sondrio (VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna) ma, purtroppo, i troppi traumi riportati in caduta non gli hanno lasciato scampo: recuperato il corpo, ne è stato dichiarato il decesso.