Milano, incendio al carcere Beccaria: fuoco per protesta nelle celle, undici intossicati

Ancora disordini al carcere Beccaria di Milano, detenuti minorenni danno fuoco ai materassi per protesta, undici le persone intossicate, tra cui agenti, reclusi e un medico

Ancora una giornata pesante al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano dove si registrano nuove pesanti proteste da parte di alcuni giovanissimi.

Rivolta al carcere Beccaria
Ambulanze e vigili del fuoco fuori dal Beccaria – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Nel pomeriggio poco prima delle 16 un incendio è divampato all’interno di una delle sezioni detentive, costringendo all’intervento d’urgenza ben sette mezzi dei vigili del fuoco.

Carcere Beccaria, fuoco nelle celle

A innescare le fiamme sarebbe stato un giovane detenuto che, appresa la notizia di un imminente trasferimento, avrebbe appiccato il fuoco a materassi e suppellettili, dando il via a una protesta che in un secondo momento è stata condivisa da altri giovani reclusi.

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L’episodio ha causato numerosi intossicati, tra cui nove detenuti, due agenti della polizia penitenziaria e un medico. Altri due agenti sono rimasti lievemente feriti dal lancio di piastrelle e oggetti durante la fase più concitata dei disordini che hanno visto alcuni ragazzi detenuti nel carcere minorile scagliare oggetti contro il personale di sicurezza. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, anche il personale sanitario del 118 e pattuglie del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri.

Incendio e protesta: nuova emergenza al carcere Beccaria

La scintilla della protesta, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe nata dalla decisione di trasferire due detenuti in un altro Istituto penale minorile a Catania. A quel punto, uno dei ragazzi ha incendiato un materasso, dando inizio alla rivolta al secondo piano dell’istituto di via Calchi Taeggi, zona Bisceglie. In pochi minuti le fiamme hanno prodotto un denso fumo che si è diffuso nei corridoi, provocando l’intossicazione di alcune persone.

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A prestare i primi soccorsi il personale medico del 118 intervenuto sul posto, intossicazioni lievi per tutti: nessuna delle persone assistite sarebbe in gravi condizioni.

Situazione sotto controllo e intervento dei vigili del fuoco

Ci sono volute alcune ore di lavoro da parte delle squadre dei vigili del fuoco intervenute in forze perché la situazione tornasse alla normalità anche se la parte più acuta dell’incendio è stata limitata quasi immediatamente.

Dopo la bonifica, la maggior parte dei mezzi è rientrata, mentre una squadra è rimasta nei pressi del carcere Beccaria per monitorare l’evoluzione della situazione.

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Anche i carabinieri della Stazione Milano San Cristoforo e le pattuglie del Radiomobile hanno contribuito a contenere la protesta, riportando progressivamente la calma all’interno dell’istituto.

Rivolta al carcere Beccaria
Undici intossicati dopo una protesta nelle celle del Beccaria – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Beccaria, proteste a ripetizione nel giro di pochi giorni

L’episodio non è certo isolato. Il Beccaria è in stato di perenne tensione ormai da settimane. Appena una decina di giorni fa – nella notte del 13 marzo – si era verificata una rivolta con dinamiche analoghe. Anche in quel caso quattro minorenni – tre diciassettenni e un quindicenne – avevano incendiato i materassi nelle celle, rimanendo intossicati e costringendo alle cure anche un agente di 31 anni. Tutti ricoverati per alcune ore in ospedale.

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Anche nel corso dell’estate 2024 si sono registrati episodi di tensione, con tentativi di evasione e incendi appiccati dai detenuti durante le ore notturne. Un’escalation che riporta al centro dell’attenzione le condizioni strutturali e il funzionamento del carcere Beccaria.

Reazioni politiche: “Serve un cambio di passo al Beccaria”

Dopo i fatti di lunedì, non sono mancate le reazioni da parte del mondo politico. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha espresso “solidarietà agli agenti del Beccaria”, denunciando tuttavia le criticità strutturali della struttura: “Stiamo parlando di un istituto penale che da anni non è più adatto a svolgere il ruolo per cui è stato concepito. Il Ministero deve intervenire con un progetto di profondo rinnovamento”.

Ancora più diretta la posizione dell’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa: “Non è tollerabile che i detenuti riescano ad appiccare incendi con tale facilità. C’è da chiedersi a cosa serva una pena che dovrebbe essere rieducativa se all’interno della struttura continuano a comportarsi da delinquenti. Probabilmente va rivisto l’intero sistema educativo all’interno del carcere”.

Anche la senatrice Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato, ha commentato con una certa preoccupazione l’accaduto: “È inaccettabile che il personale di sorveglianza debba lavorare in condizioni simili, rischiando ogni giorno la propria incolumità. Esprimo vicinanza agli agenti feriti e – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)auspico un intervento deciso per garantire maggiore sicurezza e tutele al personale penitenziario”.

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