Milano, il macellaio eroe che difese una ragazza dal suo aggressore. “Ora a pagare sono io”

Francesco Micciantuono è il macellaio eroe che in viale Brianza a Milano lo scorso marzo difese dal suo aggressore una ragazza di 23 anni. Ferito al braccio, in aula a processo racconta: “Lo Stato mi ha lasciato solo, adesso sono io che pago”

L’aggressione avvenne nel marzo scorso e Francesco Micciantuono, considerato l’eroe di viale Brianza a Milano, non c’ha pensato su due volte ed è intervenuto per difendere una ragazza di 23 anni dal suo accoltellatore. Per fermare Abrahman Rhasi, un 24enne marocchino, quel giorno è stato anche ferito da un fendente al braccio destro. A distanza di 8 mesi dal fatto, ieri è partito il processo per l’aggressore.

Milano macellaio eroe
Milano, il macellaio eroe che difese una ragazza dal suo aggressore. Il racconto (ansa) milano.cityrumors.it

In aula era presente anche il 58enne macellaio barese residente a Milano dal 1986 che ha dichiarato, intervistato dal Corriere di Milano: “Mercoledì sono andato in tribunale solo per vederlo in faccia quello lì…”. Ora a pagare per aver salvato la giovane donna sembra essere proprio lui: “Lo Stato mi ha lasciato solo”.

Le parole del macellaio eroe di Milano che difese una 23enne dal suo aggressore

In una serata di inizio marzo, imbottito di Rivotril e chiaramente ubriaco, il 24enne di origini marocchine Abrahman Rhasi ha seminato panico e terrore vicino la stazione Centrale di Milano mettendo a segno ben 5 rapine e ferendo 6 persone. Da quella serata sono trascorsi otto mesi e ieri per lui è iniziato il processo.

 Milano
Milano, il macellaio eroe che difese una ragazza dal suo aggressore. Il racconto (ansa) milano.cityrumors.it

Il macellaio di viale Brianza, Francesco Micciantuono, ha assistito a quei terribili momenti di violenza seduto al tavolo di un bar, a pochi metri da dove l’aggressore assalì una ragazza 23enne con un taglierino. L’uomo ai microfoni de il Corriere ricordando quegli attimi ha detto: “Ho sentito le grida d’aiuto. Ho una figlia della stessa età di quella ragazza e non so che mi è scattato ma sono intervenuto”.

Oggi il 58enne originario di Bari ma residente nel capoluogo Lombardo ormai da quasi 40 anni, assistito dall’avvocato Domenico Musicco, porta ancora i segni sul suo corpo. Infatti, per difendere la giovane ragazza, Micciantuono è stato aggredito con una coltellata al braccio. Fu portato all’ospedale San Carlo in codice rosso e da quel giorno, ancora vive con il dolore.

“Anche se sto abbastanza bene, ancora convivo con il dolore. Oltre alla coltellata al braccio destro, ho riportato anche la frattura dello scafoide. Sono stati mesi di visite mediche, riabilitazione, dolori. Quelle ferite, con il mestiere che faccio… al lavoro, quando sforzo il braccio mi devo fermare”. Ma Francesco racconta di non essersi mai pentito per quello che ha fatto e sarebbe pronto a rifarlo se fosse necessario. “Sono un padre e un ex parà, è nella mia indole ma non sono un eroe come qualcuno mi ha detto”.

“Lo Stato mi ha lasciato solo”

Aveva appena staccato dal lavoro Francesco quando decise, quella sera di inizio marzo, di fermarsi al bar in viale Brianza per mangiare delle patatine. Poco dopo le urla di una ragazza. “Ricordo la furia negli occhi dell’aggressore, il casino, la gente che guardava senza far nulla. Poi ricordo il dentista, che ha lo studio vicino, che recuperò un laccio emostatico per fermare l’emorragia. Ricordo soprattutto la fitta al braccio. Ma non sono un eroe né un matto, come dice chi mi vede passare quello che sto passando. Però…”.

Però, il 58enne si dice adirato non tanto per l’aggressione subita dal 24enne quanto per la sensazione di essere lasciato da solo dallo Stato italiano. Al giornale, l’uomo confessa: “Visite mediche, ticket, faccio tutto da solo. Questi sono stati mesi di sacrificio anche per la mia famiglia. Io non pretendo nulla, ma alle persone per bene, che non si girano dall’altra parte e che vivono vicende di questo tipo, lo Stato dovrebbe almeno riconoscere le spese che poi si trovano a sostenere”.

Ad essere pessimista è anche il suo legale, l’avvocato Musicco, che assiste il suo cliente a titolo gratuito: “Francesco si è costituito parte civile, ma è impossibile che ottenga un risarcimento dal marocchino, poiché questo è nullatenente. Così il legale propone un nuovo fondo di garanzia per le vittime di reati violenti, ma diverso però per modalità da quello già in vigore che certamente non è dignitoso. Se fosse presente un tale fondo, Micciantuono potrebbe avere almeno il risarcimento delle cure da lui sostenute e un giusto indennizzo per aver salvato la vita a una giovane donna in pericolo.

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