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Cronaca

Milano, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: fermate 10 persone | VIDEO

L’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha portato stamattina al fermo di 10 cittadini di nazionalità egiziana accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Il blitz eseguito dagli agenti della Polizia di Stato di Milano all’alba di oggi 16 ottobre 2024 ha dato esecuzione a un Decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di 10 soggetti di origine egiziana, indagati a vario titolo per i reati di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed esercizio abusivo dell’attività creditizia.

Milano, trasferimento illegale di migrati: fermate 10 persone | VIDEO- Poliziadistato.it – milano.cityrumors.it

Nello specifico, l’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Milano e dal Servizio Centrale Operativo, con il supporto di analisti EUROPOL nell’ambito dell’Operational Task Force Mediterraneo, a guida italiana, ha consentito di scoprire un sodalizio presente nel capoluogo Lombardo  avente carattere della transnazionalità composto da più persone egiziane, dedito al trasferimento illegale di migranti, sempre di nazionalità egiziana, sul territorio nazionale e su quello di altri Paesi europei, tramite imbarcazioni salpate dalle coste libiche.

Le indagini della Dda

Le indagini, partite nel luglio dello scorso anno (2023) da parte della Dda hanno evidenziato la presenza di una cellula milanese con ramificazioni in Egitto, Libia e altri Paesi europei, operante su due fronti: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cittadini di nazionalità egiziana e il connesso esercizio abusivo di attività di prestazione di servizi di pagamento.

Milano, trasferimento illegale di migrati: fermate 10 persone | VIDEO- Poliziadistato.it – milano.cityrumors.it

Sono emersi diversi soggetti che hanno dato vita a una fitta rete di contatti tra referenti operanti in Nord Africa e in Europa. Gli agenti hanno così documentato l’operatività di persone dedite alla gestione di c.d. safe house presenti in Libia, al reperimento di beni necessari alla gestione dei migranti durante i mesi di permanenza in territorio libico, alla raccolta del denaro per il pagamento delle varie tratte e alla individuazione delle imbarcazioni utilizzate per attraversare il Mediterraneo.

Il modus operandi

Lo schema usato dal sodalizio criminale ha seguito un preciso iter operativo: dopo aver concordato dall’Egitto la partenza, i migranti hanno versato le somme di denaro imposte ai facilitatori presenti a Milano. Poi sono stati spostati in Libia attraverso il confine egiziano da altri correi presenti all’estero; giunti in territorio libico, i migranti sono stati presi in carico dai facilitatori libici e collocati nelle c.d. safe house dislocate in varie località in attesa di partire.

Durante l’attesa, talvolta protratta per mesi e in condizioni degradanti, alcuni migranti sono stati anche costretti a improvvisi trasferimenti, per sottrarsi ai controlli delle Autorità libiche, finalizzati a contrastare le partenze illegali da quel territorio. Dopo aver raggiunto su imbarcazioni spesso di fortuna, l’Europa e in particolare la Grecia o l’Italia, gli indagati si sono adoperati per far ottenere ai migranti irregolari permessi di soggiorno o per garantire il trasferimento da Milano ad altre città.

Sono almeno 8 le traversate via mare che il gruppo di indagati ha eseguito. Di queste una approdata a Lampedusa, una a Civitavecchia e 5 sulle coste greche.
Il traffico di ogni singolo migrante diretto verso l’Italia ha portato all’organizzazione criminale un introito tra i 4000 e i 6000 euro.

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L’hawala

Per versare la somma stabilita è stato utilizzato il consolidato metodo “fiduciario” conosciuto come “hawala”, grazie alla presenza, sempre nella zona di Milano, di un nucleo familiare specializzato in questo specifico trasferimento di denaro.
L’hawala è un sistema di trasferimento di denaro informale che si basa sulla fiducia, in cui privati si accordano con altri privati e in cui il sovrapprezzo alla transazione è in genere più alto di quello richiesto dalle società che legalmente si occupano di tali attività di trasferimento di denaro contante.

Nel corso dell’attività investigativa è anche emerso che alcuni degli indagati nell’ultimo periodo hanno provato a eludere le regole che, attraverso il c.d. decreto flussi, disciplinano l’ingresso regolare di lavoratori stranieri in Italia e altri Paesi europei.

L’operazione della Dda di questa mattina ha interessato non solo il territorio milanese, ma anche altre province italiane quali: Firenze, Asti, La spezia e Pavia dove sono stati rintracciati alcuni degli indagati destinatari del provvedimento di fermo.