Milano, dalle analisi delle acque reflue del depuratore emerge il consumo di droga. Cosa succede tra giovedì e sabato sera

I milanesi consumano di più cocaina nel weekend, la cannabis nella settimana. Il rapporto delle analisi sulle acque reflue del depuratore Nosedo a Milano fotografa una realtà sconcertante

Dal rapporto delle analisi sulle acque reflue del depuratore di Nosedo a Milano condotte dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri la situazione appare allarmante sull’uso di stupefacenti dei milanesi nella settimana.

depuratore Nosedo Milano
Milano, dalle analisi delle acque reflue del depuratore emerge il consumo di droga. Cosa succede tra giovedì e sabato sera – milano.cityrumors.it

Infatti dalle analisi esce fuori che i milanesi consumano cocaina soprattutto dal giovedì al sabato. Mentre, la cannabis è utilizzata maggiormente a metà settimana con un lieve calo nel weekend. Il sabato, infine, si ha il picco di Mdma, la più popolare ecstasy. Ecco stilato il “calendario della droga”.

Il calendario della droga

Dai risultati delle analisi effettuate sui campioni di acque reflue del depuratore di Nosedo dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri condotte per lo studio europeo “Wastewater analysis and drugs: a European multi-city study” emergono dati preoccupanti per il consumo di sostanze stupefacenti a Milano.

depuratore Nosedo Milano
Milano, dalle analisi delle acque reflue del depuratore emerge il consumo di droga. Cosa succede tra giovedì e sabato sera – milano.cityrumors.it

Tali risultati vengono estrapolati dai residui di stupefacenti nelle acque di scarico dove, attraverso un’apposita analisi, viene stimato il consumo di droga nelle 24 ore precedenti. Nasce così il “calendario della droga” dove per la cocaina si va dai 350 ai 400 milligrammi al giorno ogni mille abitanti e per la cannabis dai 50 ai 60 milligrammi al dì.

Infine, le metanfetamine si aggirano sui 15 milligrammi di media e l’ecstasy raggiunge picchi di 25 milligrammi il sabato. Dallo scorso anno, nello studio viene anche controllato l’uso della ketamina, usato però non come farmaco bensì a scopo ricreativo. Secondo il rapporto, si trovano ogni mille abitanti dai 20 ai 30 milligrammi al giorno.

Lo studio

A partecipare allo studio sono ben 112 città in tutto il mondo. Di queste 88 sono  europee. Così è possibile confrontare i risultati su Milano con quelli delle altre città. Per la ketamina, per esempio, la città meneghina  rientra nelle prime 20 posizioni per quantità consumate.

Nell’anno in corso, invece, si nota un aumento nell’uso di stupefacenti dopo il calo registrato per via della Pandemia da Covid-19 nel 2020. Ma dagli scarichi di Nosedo è possibile anche avere un buon punto di osservazione per intercettare la diffusione anche del virus da Covid.

In tal senso la Regione Lombardia utilizza tale sistema di monitoraggio per controllare la diffusione di Covid. A partire dal settembre del 2021, dai dati raccolti è possibile identificare le varie ondate da Covid stabilendo, in ultimo, che il virus nel 2024 è decisamente meno presente rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2022 dove le tracce di Sars-Cov-2 erano presenti in quasi tutti i rilevamenti effettuati.

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Gli scarichi di Nosedo per analizzare gli altri virus

Da molto tempo il sistema viene sfruttato anche per certificare eventuali casi di poliomelite nel mondo e, come appena detto, dal prossimo settembre servirà anche a verificare la diffusione dell’influenza e del virus respiratorio sinciziale in Lombardia, considerato dagli esperti uno dei principali responsabili delle bronchioliti e delle polmoniti nei bambini sotto i 2 anni di età.

Come riporta il Corriere della Sera, l’epidemiologo della Regione Lombardia, Danilo Cereda, ha detto: “Secondo le nuove indicazioni verranno fatti campionamenti una volta alla settimana. I risultati saranno disponibili in circa 48 ore. I dati saranno predittivi, quindi ci aiuteranno a capire in anticipo l’andamento delle epidemie”.

In un prossimo futuro, con questo sistema si potranno cercare anche altri agenti patogeni. Infine, tale meccanismo di monitoraggio verrà utilizzato all’interno di un piano più ampio finanziato dalla Regione con 7,5 milioni di euro. L’obiettivo è studiare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Un progetto mirato in grado di analizzare i batteri super resistenti presenti anche negli allevamenti e nelle relative acque di scarico.

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