Milano-Cortina 2026, stop ai tentativi di infiltrazione: ecco gli appalti finiti nel mirino delle mafie

Il Ministero dell’Interno è riuscito a bloccare numerose aziende che cercavano di infiltrarsi tra i cantieri in corso per i Giochi olimpici invernali. Ecco a quali lavori puntavano.

È il momento più delicato del maxi cantiere delle opere infrastrutturali per i Giochi di Milano-Cortina 2026. Quello in cui bisogna fare presto, in cui molti grandi appalti vengono scomposti in un complesso sistema di subappalti.

Milano-Cortina, inaugurazione del villaggio olimpico
Milano-Cortina 2026, stop ai tentativi di infiltrazione: ecco gli appalti finiti nel mirino delle mafie (ANSA FOTO) – Notizie.com

Ciò significa soldi, tanti, liquidi o quasi. Quantomeno immediatamente esigibili, perché l’importante è farsi trovare pronti agli occhi del mondo il 6 febbraio 2026, all’apertura dei giochi. Ed è il momento in cui di solito, le maglie dei controlli si allentano, in cui la burocrazia chiude un occhio per realizzare in brevissimo tempo una nuova strada, un palazzetto scintillante, un villaggio con tutti i comfort.

Lo sanno benissimo le mafie, da decenni in Italia campioni d’infiltrazione nel sistema degli appalti. Una lezione che, specie nei grandi eventi, le istituzioni hanno recepito. Così il Ministero dell’Interno, attraverso la Struttura per la prevenzione antimafia, ha detto “no” a ben diciotto aziende interessate non solo ai lavori per Milano-Cortina, ma anche per il post sisma del centro Italia. Tutte avevano fatto richiesta di iscrizione nell’Anagrafe Antimafia. E tutte sono risultate essere in collegamento in un modo o nell’altro con la criminalità organizzata.

Milano-Cortina 2026, le ditte fermate collegate alla criminalità organizzata

Camorra, ‘ndrangheta e Società foggiana: tutte volevano sedersi al ricco tavolo delle Olimpiadi. Per sedici soggetti, ditte individuali o srl, sono scattate le interdittive antimafia. Per altre due società, invece, è scattata la vigilanza. Hanno pochissimo tempo per ripulirsi da connivenze, alleanze, legami di parentela e frequentazioni assidue con esponenti di clan.

La provincia di Foggia registra il numero più alto delle misure adottate: i due provvedimenti di prevenzione e sette interdittive. Seguono le province di Caserta e Catania, entrambe con due misure, e una ciascuna poi nelle province di Torino, Teramo, Modena, Lecco e Ancona. Con questi provvedimenti salgono a 40 le interdittive adottate dalla Struttura guidata dal prefetto Paolo Canaparo nei primi 10 mesi di quest’anno, con l’obiettivo di prevenire i tentativi di infiltrazione.

Milano-Cortina, il villaggio olimpico
Milano-Cortina 2026, le ditte fermate collegate alla criminalità organizzata (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il passato – si legge in una nota diffusa da Libera, l’associazione contro le mafie – ci insegna che l’esecuzione di lavori così ingenti, in un lasso di tempo così breve e in un ambiente così delicato, apre le porte agli appetiti criminali, che cercano spazi nelle maglie dell’economia legale, persino partendo da territori estremamente lontani dal territorio olimpico come nel caso della criminalità foggiana”.

Ma nello specifico quali appalti sono finiti nel mirino della criminalità organizzata? E di quali cifre stiamo parlando? Le opere sono molteplici, i lavori devono terminare tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, e tra organizzazione ed infrastrutture ballano qualcosa come 9 miliardi di euro tra fondi Cio, sponsor, Stato, Regioni, Anas e Ferrovie dello Stato.

Giochi olimpici invernali, ritardi nelle opere stradali

Per le opere stradali ci sarebbero ritardi in particolare per la variante di Cortina e per altri collegamenti per un valore di 300 milioni di euro. Per Milano e la Valtellina, invece, la viabilità costa 600 milioni, e altri 700 sono destinati alle tangenziali e all’accesso delle località sciistiche. Le società interdette operavano perlopiù nel settore edile e stradale, per cui è probabile che avessero puntato a questa tipologia di appalto

Ma per giungere pronti all’appuntamento di Milano-Cortina 2026 c’è ancora tanto da fare. Entro la fine del 2025 devono essere potenziate le ferrovie ed elettrificate stazioni, e devono essere pronti i villaggi olimpici, i parcheggi, gli impianti tecnologici. “Le interdittive e l’uso dell’intelligenza artificiale sono strumenti preziosi, – hanno concluso da Libera – ma non possono bastare da sole: servono trasparenza, controlli diffusi e un monitoraggio civico costante”.

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