01Con una importante operazione i Carabinieri del Ros hanno inferto un duro colpo allo spaccio e alla malavita del capoluogo lombardo gestito da una insospettabile donna di 46 anni
Con un vero e proprio blitz, alle prime luci dell’alba, le forze dell’ordine hanno arrestato le diciannove persone con l’accusa di spaccio di stupefacenti. L’operazione ha riguardato una piazza di spaccio legata all’organizzazione criminale della famiglia dei Calaiò, che aveva stabilito la sua base operativa in uno dei quartieri più popolari di Milano. Con i vertici della famiglia già in carcere, gli “affari” venivano gestiti, con sistemi anche molto ingegnosi e intraprendenti, dalla 46enne Katia Ardegna detta “la Nera”.

Nel corso degli ultimi anni di indagine contro l’organizzazione impegnata nel traffico di armi e droga, le forze dell’ordine hanno portato al sequestro di 15,5 kg di cocaina; 457 kg di hashish; 90 kg di marijuana e 150 piante di cannabis a Milano e nel resto della Lombardia. Una guerra allo spaccio che giorno dopo giorno cerca di spezzare il fiume di droga e cocaina che viene comunque messa sul mercato.
Blitz antidroga
Una importante operazione dei Ros, insieme al Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Milano Opera e al Nucleo investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria, con la collaborazione del personale del Comando Provinciale Carabinieri Milano e del commissariato di Milano Ticinese, ha portato all’arresto di diciannove persone nell’ambito di un’indagine sullo spaccio della malavita organizzata che da anni agisce quasi impunita nel popolare quartiere milanese di Barona, regno da sempre della famiglia Calaiò che, nonostante l’arresto di due dei maggiori esponenti, riusciva comunque a gestire la piazza dello spaccio.

Tra le diciannove persone arrestate nel blitz effettuato alle prime luci del giorno c’è anche Katia Ardegna, della “la Nera”, una donna di 46 anni che, dopo gli arresti del 2023, ha gestito in prima persona gli affari per conto del clan rinchiuso nel carcere di Opera. Questa cellula dell’organizzazione chiamata “la Nuova Barona”, portava avanti lo spaccio di droga a Milano e nell’hinterland, soprattutto di cocaina, avendo tra i suoi contatti quelli che sono stati definiti in alcune intercettazioni “clienti ‘importanti’, indicati poi come avvocati, giudici, politici.
Un sistema di spaccio davvero ingegnoso
La donna in pratica aveva messo in piedi una rete di contatti e di persone che permetteva di continuare l’attività criminosa di spaccio, soprattutto di cocaina, per conto dei membri della famiglia Calaiò, due dei quali finiti agli arresti in un precedenti blitz delle forze dell’ordine nel 2023.

“La Nera” per spacciare e distribuire la droga sul territorio in maniera capillare aveva escogitato un sistema abbastanza ingegnoso, perchè, come si legge nell’ordinanza firmata dalla gip di Milano, l’organizzazione malavitosa si avvaleva di veri e propri raider camuffati da operatori di Glovo che avevano così la possibilità di passare piuttosto inosservati durante le loro particolari “consegne”. Le indagini hanno portato alla scoperta di due appartamenti a Milano che fungevano da base logistica e dove gli spacciatori si rifornivano per procurarsi la droga da distribuire su piazza.




