Ennesimo caso di aggressione a Milano tra la periferia e l’hinterland. Alessandro Anaclerio, 31enne è stato sfregiato da una baby gang di ragazzine. Aumentano le segnalazioni nel quartiere Torretta
L’aggressione ai danni di un ragazzo di 31 anni, Alessandro Anaclerio, ha come scenario una terra di confine incastrata tra i quartieri di Milano, la Barona e il Naviglio Pavese. È il quartiere Torretta, che troppe volte si trasforma in un punto d’incontro di gruppi di ragazzi pronti a commettere violenze.
Alcuni arrivano dai paesi limitrofi e insieme formano squadre d’assalto. Le segnalazioni dei residenti del quartiere si accumulano settimana in settimana, esasperati dall’onda crescente delle aggressioni in strada. Un cittadino, come riporta il Giorno ha detto: “Non ci sarebbe nulla di male se questi ragazzini non aggredissero nessuno e non causassero danni. Purtroppo non è così”. L’episodio più grave è quello accaduto ad Alessandro.
Lo scorso 28 dicembre 2023, un’aggressione importante ha visto come protagonista un gruppo di ragazzine in via Donna Prassede, quartiere Torretta a Milano. Ad essere preso di mira è Alessandro Anaclerio, di 31 anni, sfregiato dalla baby gang al femminile che lo hanno accerchiato una volta sceso dal bus 59.
Una violenza inaudita che ha sconvolto tutti. Ma questo non è il primo caso segnalato nel quartiere milanese. Un’altra aggressione in strada, avvenuta circa un mese fa, viene denunciata sulla pagina Facebook, “Quartieri Donna Prassede, Torretta, Jan Palach Milano“, quando una ragazza, vittima di un’aggressione, in un post ha scritto: “Fate attenzione perché un gruppo di ragazzini mi ha tirato un calcio sulla schiena senza alcun motivo mentre me ne tornavo a casa. Ovviamente ho chiamato la polizia e non esiterò a richiamarla in caso li vedessi ancora”.
L’assalto alla giovane era avvenuto in un giorno come tanti, intorno le 17.30, sempre nella stessa zona. Gli abitanti del quartiere elencano anche gli atti di vandalismo dei componenti delle baby gang che se la prendono con arredi e pensiline di bus distrutti, incursioni nei condomìni alla ricerca di estintori da scaricare, molestie e urla pesanti ad ogni ora del giorno e della notte. Una situazione ai limiti del vivibile che ha portato il Municipio 5 a intervenire.
La situazione fuori controllo nel quartiere milanese Torretta, così come altre zone della città meneghina, ha spinto il Municipio 5 a organizzare a fine gennaio scorso un incontro sulla sicurezza. Il presidente del Municipio 5, Natale Carapellese, ha detto: “All’incontro hanno partecipato cittadini e rappresentanti di carabinieri e polizia di Stato, oltre ai consiglieri”.
Le forze dell’ordine hanno organizzato controlli mirati nell’area soggetta agli atti vandalici dei ragazzini e alle aggressioni in strada. Tra i “punti caldi” – spiega il consigliere Erminio Galluzzi – “Anche il parco”. Ma secondo Gianfranco Militello, tra gli amministratori della social street, i risultati dell’azione militare sul territorio si vedono già: “Le forze dell’ordine sono molto più presenti in zona e notiamo che rispetto a prima non ci sono presenze sgradite. Ringraziamo per questo”.
Sulla pagina social l’invito ai cittadini è quello di “collaborare, contattando subito il 112 in caso si fosse testimoni di atti vandalici o violenti. Tutti noi desideriamo avere un quartiere nel quale vivere senza pericoli, dove fare serenamente le passeggiate nel parco con i nostri bambini, con i nostri cani, i nostri amici e familiari. È palpabile un disagio sociale generalizzato, certe manifestazioni di violenza hanno radici profonde e sono complesse da estirpare. Ma nel nostro piccolo ciascuno di noi può fare qualcosa”.
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Alessandro Anaclerio, il 31enne aggredito e sfregiato dalla banda di ragazzine lo scorso 28 dicembre, ha ringraziato per il sostegno ricevuto e il supporto i carabinieri della stazione Gratosoglio dove la vittima aveva presentato denuncia di aggressione.
A Il Giorno, il 31enne aveva raccontato: “So che sono al lavoro per individuare le responsabili anche con l’aiuto delle telecamere. Quelle ragazze sono pericolose, devono intraprendere un percorso di rieducazione. Vorrei che nessuno si trovasse a passare quello che sto vivendo: ho gli incubi e dovrò andare da un chirurgo per cancellare la mia cicatrice”.