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Cronaca

Milano, aggressione al trans Bruna: vigile condannato per “violenza gratuita e inaudita”

E’ stato condannato a 10 mesi per lesioni aggravate il vigile che a Milano, nel maggio del 2023 prese a calci e pugni Bruna, la transgender 43enne in zona Bocconi. Altri due agenti andranno a processo a novembre

In cinque avevano aggredito brutalmente la transgender di 43 anni Bruna in zona Bocconi a Milano nel maggio del 2023. A distanza di un anno e mezzo circa la giudice Patrizia Nobile ha condannato uno dei cinque vigili che aveva partecipato al pestaggio.

Milano, vigile condannato per “violenza gratuita e inaudita”. Aggredì una transgender in strada- Credits Milano City Rumors

Nelle motivazioni della sentenza emessa, la giudice sottolinea: “Atti di violenza gratuita e inaudita, consistiti in calci, trascinamento tirando per i capelli e ripetuti colpi inferti con il distanziatore”. Condannato così uno degli agenti della polizia locale a 10 mesi per lesioni aggravate.

La sentenza del giudice

In tutto sono 4 i ghisa indagati a Milano, tutti accusati di aver aggredito la donna transgender di 43 anni in zona Bocconi nel maggio 2023. Alcune delle scene del pestaggio, avvenuto in strada, erano state riprese da alcuni residenti di zona con dei video effettuati con i propri cellulari.

Milano, vigile condannato per “violenza gratuita e inaudita”. Aggredì una transgender in strada- Credits Milano City Rumors

La Gup Patrizia Nobile, nella sentenza emessa per l’agente della locale condannato a 10 mesi di reclusione per atti violenti, ha scritto: “Pur avendo minore anzianità di servizio dei suoi colleghi, aveva certamente il potere e il dovere di impedire la prosecuzione della condotta anche solo arretrando e dissociandosi”.

Per il Tribunale di Milano, invece, il vigile avrebbe dato “un fattivo contributo” creando le condizioni per l’aggressione “fino a fornire il contributo finale dell’apposizione delle manette. Dopo le violenze eccessive patite (ndr dalla vittima) ci sarebbe stata l’aggravante del peso impresso con i corpi degli agenti su Bruna per mettere le manette ai polsi. Esercitando ancora una volta un’azione sproporzionata e controproducente”. In ultimo, la gup afferma che i quattro vigili “non furono animati da finalità discriminatorie, né vi furono manifestazioni di odio o pregiudizi all’orientamento sessuale“.

Gli altri ghisa

Dopo la sentenza di condanna a 10 mesi con rito abbreviato emessa dalla giudice per il vigile, rimangono ancora da valutare gli altri quattro agenti della locale accusati. Per due di loro il processo inizierà il 14 novembre.

Stessa cosa per la vittima 43enne che è anche accusata di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazione della propria identità e ricettazione. Infine, gli altri due ghisa indagati durante l’udienza preliminare erano stati prosciolti.

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Il pestaggio

L’aggressione risale al maggio dello scorso anno. I fatti si sono svolti in via Sarfatti, davanti all’università Bocconi a Milano. Prima un vigile colpisce la transgender 43enne Bruna con un manganello, colpendola al braccio e alla testa. Poi, un secondo collega spruzza lo spray urticante al peperoncino contro la donna.

E ancora altre botte date con il manganello mentre la 43enne resta sull’asfalto inerme. Uno dei cinque coinvolti nei fatti, ricorda MilanoToday, qualche mese fa aveva offerto alla vittima un risarcimento di 3mila euro. Somma accettata, sottolinea l’avvocata della 43enne, Debora Piazza, come acconto in caso di eventuale risarcimento per un danno superiore.