Si è salvata da un branco di 7 uomini che volevano aggredirla sui Navigli grazie al bracciale anti-stupro. Il racconto di una studentessa fuori sede a Milano
Lo speciale dispositivo anti-stupro ha messo in fuga il branco composto da 7 ragazzi. Così una giovane universitaria fuori sede si è salvata da una aggressione in zona Navigli a Milano. All‘Adnkronos la studentessa ha raccontato la sua storia: “Insieme al mio ragazzo e a dei suoi amici siamo andati in un locale. Una serata tranquilla tra amici, quando intorno alle 23.30 la mia amica mi chiede di accompagnarla a prendere le sigarette lasciate in macchina, distante neppure 50 metri dal bar”.
Da quel momento per le due amiche inizia l’incubo. La situazione sarebbe degenerata quando due ragazzi, con la banale scusa di chiedere una sigaretta, si sono avvicinati alle due giovani. “Si sono rivolti a me in maniera educata, ma subito dopo mi accorgo che si avvicinano altri…”.
L’incubo vissuto dalla ragazza
Poteva tramutarsi in una serata dai toni decisamente più drammatici quella vissuta da una studentessa fuori sede che a Milano è stata vittima di un tentato stupro da parte di un gruppo di sette ragazzi. Tutto è avvenuto il sabato sera dello scorso 2 dicembre in zona Navigli.
“In tutto erano sei o sette che alla fine si avvicinano a me e mi circondano. La mia amica mi raggiunge, anche a lei chiedono delle sigarette e il loro atteggiamento diventa sempre più aggressivo. Ci chiedono cosa stiamo facendo, ci invitano ad andare con loro, continuano a ridere e a urlare”. Il racconto da incubo della ragazza prosegue.
Quella sera le due amiche cercano di prendere tempo, ma non basta a dissuadere le brutte intenzioni del branco di giovani. “Non sapendo cosa fare diciamo che c’è il mio ragazzo che ci sta aspettando. ‘Puoi dire al tuo ragazzo di venire che lo meniamo’, la frase che pronunciano, mentre io e la mia amica siamo completamente bloccate e loro continuano a urlare e a parlare”. In poco tempo la ragazza ha un guizzo di lucidità e si ricorda che attaccata alla borsa ha il WinLet. Il dispositivo salva la vita alle due ragazze.
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Cos’è il WinLet
Il WinLet è un dispositivo elettronico che se attivato aziona una potente sirena, con un suono superiore a 110 decibel. Contemporaneamente invia una richiesta di aiuto, un S.O.S. ai contatti selezionati con un messaggio di allarme e la posizione precisa alla stazione centrale più vicina sempre attiva.
La ragazza, come riporta all‘Adnkronos, racconta: “Premo il pulsante e i miei contatti, tra cui il mio ragazzo, vedono dove sono e che sono in pericolo. Ricevuto il messaggio il mio fidanzato arriva subito con un amico”. Non contento, un degli sette aggressori spintona il fidanzato della studentessa ma lei agisce e aziona la sirena WinLet. In un secondo nessuno capisce cosa stia accadendo. Rimangono tutti fermi immobili. Intuiscono che qualcosa non sta andando come sperato e il branco si dilegua.
Durante la fuga qualcuno di loro tira uno spintone a uno degli amici delle due ragazze che cade per terra. Per fortuna non è nulla di grave. Quell’incubo sembra essere terminato. La paura per quello che poteva essere è davvero molta. La giovane universitaria conclude il suo racconto spiegando: “Credo che per un po’ uscirò solo accompagnata. Questa volta mi è andata bene, ma se dovesse succedere un’altra volta non so se mi riprenderei dallo spavento. Un conto è sentire che accadono queste cose, ma quando succedono a te è veramente brutto. Non riesco ancora a essere serena…Questa cosa che mi ha traumatizzato”