Per l’omicidio del 18enne Sulejmanovic Johnny avvenuto lo scorso aprile, altri due membri del commando sono stati arrestati dalla Polizia di Stato a Milano
Il 18enne Jhonny Sulejmanovic è stato freddato in via Varsavia, a Milano la notte tra il 25 e il 26 aprile scorso. Per l’omicidio avvenuto in strada a colpi di pistola gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini, gravemente indiziati di aver concorso nell’esecuzione dell’omicidio del giovane.
Gli arresti giungono al termine degli approfondimenti investigativi che hanno già portato per lo stesso omicidio anche all’emissione dell’ordinanza di misura cautelare a carico di 4 uomini avvenuta lo scorso 21 giugno dagli agenti della Squadra Mobile milanese. Dei quattro uomini tre indagati sono stati già arrestati mentre il quarto risulta ancora irreperibile.
Il commando che uccise il 18enne a Milano
Tutti i membri del commando che la notte del 25 e 26 aprile 2024 hanno ucciso il 18enne nei pressi della zona Ortomercato a Milano risultano tutti identificati. L’omicidio, infatti, era avvenuto al culmine di un’aggressione condotta da 6 persone, che, arrivate di notte in via Varsavia a bordo di una macchina nera, assaltarono il furgone dove dormiva Jhonny Sulejmanovic insieme alla moglie, all’epoca incinta.
Il commando, giunto davanti al furgone della vittima, infrangendo i vetri con delle mazze di ferro, hanno atteso che il 18enne uscisse per colpirlo con almeno tre colpi d’arma da fuoco. Inoltre, prima di lasciare la scena del crimine, i killer hanno anche sparato ulteriori colpi di pistola a scopo intimidatorio verso i familiari della vittima che nel frattempo erano accorsi sul posto nel tentativo di fermare l’azione criminale.
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L’indagine
L’attività investigativa portata avanti dalla Polizia di Stato di Milano ha consentito di ricostruire in modo puntuale l’efferato omicidio e di identificare dapprima quattro componenti del gruppo criminale e, soprattutto, di individuare il movente in una precedente lite, avvenuta poche ore prima, tra due dei sei uomini e la vittima, supportato nella circostanza dai suoi familiari.
In un secondo momento l’indagine si è sviluppata anche grazie a altri elementi di prova raccolti dopo l’esecuzione della misura cautelare. Da qui gli agenti sono giunti all’identificazione del quinto uomo nonché di accertare che alla guida della macchina nera dalla quale erano scesi i 5 aggressori, ce ne fosse una sesta che, dopo aver accompagnato i complici, ha atteso sul posto la fine dell’esecuzione per poi ripartire di fretta dopo che il commando fosse salito a bordo dell’auto.
Uno dei due indagati fermati è stato portato presso la Casa Circondariale Francesco di Cataldo a Milano mentre il secondo, ancora irreperibile, è attivamente ricercato anche in campo internazionale. Come riporta la nota della Polizia di Stato: “Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna”.