Nel settembre scorso, all’inizio dell’anno scolastico, con il cambio delle regole per l’ammissione alle mense dei bambini, è stato richiesto alle famiglie di origine straniera di fornire alla scuola un documento che certificasse l’assenza di proprietà e redditi nei paesi di provenienza per poter ottenere le agevolazioni nei pagamenti del bus e della mensa scolastici. Si tratta però di un documento difficilmente ottenibile da parte delle famiglie interessate presso le rispettive amministrazioni statali, oltre a doverlo poi far eventualmente tradurre. In conseguenza della mancata presentazione di questi documenti, i figli delle famiglie inadempienti non possono essere ammessi alle mense. Di fronte alle difficoltà di ottenere queste certificazioni, e di conseguenza le agevolazioni economiche, molte famiglie hanno iniziato a mandare a scuola i figli con il pasto preparato a casa. Si è venuta così a creare all’ora di pranzo una discriminazione tra i bimbi che possono accedere alla mensa e quelli che ne devono restare fuori, a mangiare i panini preparati a casa.
Dopo le manifestazioni seguite in quei giorni, non si è ancora riusciti a giungere ad una composizione delle diverse esigenze ed anzi la polemica è cresciuta, coinvolgendo anche la politica nazionale: “Sono certo che si troveranno le giuste soluzioni – ha dichiarato all’Ansa il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti – che tengano insieme i diritti dei bambini e i doveri delle famiglie di rispettare le modalità di accesso ai servizi. Sono pronto a incontrare il sindaco, se necessario, per affrontare insieme a lei la questione. Sono sicuro che il primo cittadino di Lodi conosce bene la propria realtà”.
Il ministro dell’iInterno Matteo Salvini ha invece affermato: “Non devono esserci furbetti: tutti devono pagare, tutti devono essere trattati alla stessa maniera. Il fatto che qualcuno, certamente non i bambini ma i genitori, che potrebbe pagare ritiene di non doverlo fare, rappresenta un insulto a genitori italiani e stranieri, che invece pagano quello che devono”. “Quindi fa bene qualunque sindaco, e l’hanno fatto anche quelli di sinistra – ha concluso Salvini – a chiedere che non ci siano genitori furbi e altri meno furbi”.
“Le lacrime e l’incredulità dei bambini della scuola di Lodi lasciati fuori dalla mensa scolastica e separati dai loro compagni hanno rattristato tutta Italia. Escludere dalla mensa con un’ordinanza del sindaco bambini nati qui da famiglie straniere con i documenti in regola sembra la risposta sbagliata a un problema serio”, ha affermato Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia.
E’ intervenuto nella questione un altro sindaco, quello di Firenze: “La Lega a Lodi vieta in pratica a 200 bambini, perché stranieri, di mangiare alla mensa scolastica e di usare lo scuolabus. Questa è una nuova apartheid. Dove si creano nuove comunità civili e integrate se non nelle nostre scuole?” quanto affermato su twitter da Dario Nardella.